Incredibilmente intenso, per le abitudini locali, è anche il traffico di uomini e cose: strade interne e statale intasate, negozi presi d’assalto, bar e ristoranti stracolmi. Il paese è in tilt. A mandare in tilt il popolo di Carciato, invece, ci pensa De Laurentiis in persona: sono più o meno le dieci e trenta e l’allenamento è appena cominciato, quando il presidente decide di entrare in tribuna e di accomodarsi in mezzo alla gente. Scena memorabile: il modo migliore, più vero e spontaneo per ringraziare tutti di quest’ennesima e incredibile dimostrazione d’affetto. E non finisce mica così: perché la gente lo abbraccia, gli chiede lo scudetto, lo mitraglia di flash e lo interroga su tutto lo scibile azzurro. E lui? Felice e disponibile, ironico: parte il coro “chi non salta è bianconero” e non si fa pregare. Salta. E’ in vena di firme, battute e regali: “Berenguer? Dovrebbe arrivare”, si lascia scappare. Poi, basta notizie. Stop. Però il tour tra la gente prosegue all’esterno, tra chi non è riuscito ad accedere in tribuna: un modo per dire, davvero grazie a tutti.
Fonte: CdS