E’ il suo primo pensiero quando va in campo per iniziare la giornata di allenamenti. Ore 9 del mattina: Baroni porta dapprima con sé i difensori, li dispone secondo il suo credo tattico e comincia le esercitazioni. Si dice spesso che ogni allenatore abbia una predisposizione per una “fase”: se il principio è vero, per Baroni è quella difensiva.
D’altro canto il Dna non si cancella, neanche quando si passa dal campo alla panchina. E Marco Baroni era un difensore di quelli che non lasciavano respirare gli attaccati: “Io ero lo stopper, quello a cui veniva affidata la punta centrale più forte”. Lo ricorda con un pizzico di orgoglio, tra l’altro difensore goleador di quel Napoli che nel ‘90 vinse il suo secondo scudetto. E allora può darsi anche che la fase difensiva non avrà un trattamento preferenziale, ma almeno in termini di tempo viene prima delle altre cose. E chissà se sia un caso che proprio la difesa è il primo reparto a poter mettere il cartello “completo” davanti al suo cancello. Completo e persino qualcosa in più, considerato che probabilmente ci sarà l’esigenza di sfoltire un po’ i ranghi appena se ne coglierà l’opportunità. Difesa a quattro, si lavora su paletti consolidati. Due difensori a destra Lorenzo Venuti e Bright Gyamfi, cinque centrali capitan Lucioni, il nuovo acquisto Andrea Costa, Michele Camporese, lo svizzero-albanese Djimsiti e il veterano Padella, oltre al “baby” Gravillon prelevato dall’Inter nell’operazione Puscas. Infine tre esterni mancini: Gaetano Letizia, che all’occorrenza può essere utilizzato anche sulla fascia destra, l’ultimo arrivato Gianluca Di Chiara e l’uruguaiano Walter Lopez. Una bella batteria di difensori, una retroguardia che dovrebbe riuscire a contenere anche gli attacchi della serie A. E’ quello che sperano i tifosi, quello che auspica Baroni, che continua le esercitazioni con puntualità maniacale. Si allena la “linea”, l’uscita dall’area, il tempismo sui cross, si cerca di tamponare ogni tentativo di attaccare gli spazi da parte degli attaccanti. Difficile scegliere quattro difensori e dire che saranno loro la base da cui partire. La società ha voluto che fossero in tanti e che fossero forti, che potessero interscambiarsi con facilità. Il punto di riferimento per tutti è sempre Fabio Lucioni, quel giocatore che ha suscitato solo meraviglia e complimenti nell’ultimo campionato di serie B. “Ma che ci fa uno come lui in serie B?”. La domanda ha trovato subito una risposta: Fabio sarà il capitano anche nella massima serie. Al suo fianco Michele Camporese, l’enfant prodige della Fiorentina di qualche anno fa, tornato in serie A e a livelli altissimi di rendimento. A contendergli il posto uno degli ultimi arrivi, quell’Andrea Costa, reduce dal campionato con l’Empoli e voglioso di riscattarsi dall’amara retrocessione subita con i toscani. Grande traffico sulle corsie esterne: Venuti parte favorito sulla corsia di destra, ma l’ potrebbe proporsi anche l’ex Carpi Letizia. Sul versante mancino l’ultimo arrivato Di Chiara e l’uruguaiano Lopez, che non vuol saperne di lasciare il suo posto in squadra a qualcun altro.Corriere dello Sport
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