Il Mattino – A. De Laurentiis: “Maradona? Sarà una cerimonia fittizia, avevo in mente tutt’altra festa”

Il patron del Napoli in un'interessante intervista rilasciata al "Mattino"

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«Nemmeno per un miliardo di euro venderei il mio Napoli». Eccolo Aurelio De Laurentiis, tornato dagli Stati Uniti e pronto ad affrontare la sfida alla sua quattrordicesima stagione alla guida del club azzurro. In via XXIV maggio, nella sede della Filmauro, ma anche del Napoli, la sala delle riunioni è piena di suggestivi flipper d’epoca e di locandine di film che hanno sbancato al botteghino a far da cornice. È uno dei saloni più belli dell’edificio che affaccia sul colle del Quirinale. «Sono giorni frenetici, tra poco ho anche il film di Carlo Verdone nelle sale». Il presidente del Napoli, intervistato da “il Mattino” è da poche ore tornato da Los Angeles e ha al suo fianco l’amministratore delegato del club, Andrea Chiavelli, e l’avvocato che lo ha affiancato nell’audizione in commissione antimafia, Giuseppe Staiano. «Sarri? Ha ancora tre anni di contratto con noi», dice con una smorfia rassicurante. «L’ho sentito qualche ora fa. È pronto alla nuova avventura».

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Si riparte con Reina in porta? «Ha dato la disponibilità a restare con noi anche senza rinnovo. E quindi resterà anche andando a scadenza. Poi magari troviamo qualche altra soluzione. Quel che conta è che sta a noi trovare un’alternativa a lui per questa stagione, uno che possa alternarsi a lui».

Parlerà con lui prima del ritiro di Dimaro? «Perché non dovrei farlo? Lo farò, ma manca così poco alla partenza per la Val di Sole. Magari parlerò con lui lì».

Infastidito dalle sue foto con presunti esponenti della malavita? «No, perché dovrei? L’ho detto anche in audizione antimafia: noi diamo un decalogo di comportamento a ogni giocatore, diciamo a ognuno di loro quali sono le cose da evitare, i pericoli che si nascondono in città».

A proposito di casting portieri: pare che ora vi piaccia Rulli? «Quello della Real Sociedad… Mi dicono che sia bravo coi piedi, quindi andrebbe bene per il nostro modo di fare calcio. Però questa è una fase in cui non mi piace parlare molto dei portieri. Vediamo quello che succede».

E Rafael e Sepe, che fine fanno? «Rafael non era così male, ma purtroppo da noi è andato tutto storto per lui. Ha bisogno di giocare. Con Sepe è un altro discorso: è giovane, napoletano».

Presidente, c’è anche la questione legata a Ghoulam… «Ma dove va? Resta con noi, perché dovrebbe andare via?».

Dovesse arrivare anche Mario Rui, significa che non sarà un Napoli particolarmente fisico. Non trova? «I nostri giocatori devono essere rapidi perché il nostro punto di forza è la velocità, il gioco rapido. Siamo una squadra che va sempre all’attacco, perché ci piace questo modo di fare spettacolo».

E la fase difensiva? «Ah, per quella accendiamo un cero a San Gennaro».

Quindi, il quadro dei rinforzi sembra chiaro?
«Mi sembra soprattutto evidente che devono essere gli altri ad essere preoccupati di noi».

Senta, per Ounas manca solo l’annuncio? «Sì, aspettiamo le visite mediche. Forse le faremo lunedì, in modo che potrà partire per il ritiro con noi».

Ci sarà alla festa per Maradona, che proprio in quei giorni sarà a Napoli? «Come faccio? Sarò in volo con la squadra. Poi questa è una celebrazione fittizia. Avrebbe avuto un senso se ci fosse stata una sfida tra il vecchio Napoli e il nuovo Napoli, ma visto che non si fa…».

Già, perché non si fa? «L’avrei voluta fare alla fine del campionato, ma Maradona non era disponibile. Al principio ho detto sì all’idea di farla ai primi di luglio. Poi ci ho pensato: e se si fa male Mertens? Non me lo perdonerei mai…».

Sembra un mercato rilassante?
«Non ci sono mercati riposanti. Andiamo a Dimaro, trasferiamo lì il nostro quartier generale. Peraltro ogni volta abbiamo fatto le operazioni più importanti proprio in Val di Sole, penso per esempio alla cessione di Cavani».

Quest’anno si gioca anche a Natale e Capodanno. È contento? «Sì, è una cosa positiva. Penso che per noi ci vorrebbero, proprio per questo motivo, due ritiri: un altro lo farei a gennaio. I giocatori meritano un premio per aver accettato di andare in campo anche durante le feste riducendosi le ferie. E sono convinto che le partite giocate in quei giorni saranno un successo».

Vero che non vende il Napoli? «Mai, nemmeno per un miliardo di euro. Questo è un film che deve ancora far vedere le immagini più belle e non è ancora arrivato alle scene finali».

Sarà un duello tra Juve e Napoli per lo scudetto?
«Non solo. Mi aspetto una sfida avvincente perché Milan e Inter stanno tornando e la Roma investirà presto tutto quello che ha incassato. A proposito, ma è vero che ha venduto Salah per più di 40 milioni? Un bel colpo».

Preoccupato per il preliminare a Ferragosto?
«No. Non temo nessun avversario. Siamo forti. Penso solo che mi dispiacerebbe giocare in casa la sera del 15 agosto perché tanti napoletani saranno in vacanza. Perché non conta essere teste di serie, verrà sorteggiato anche chi gioca in casa la partita di andata».

Cosa cambia nei vostri piani? «La preparazione. Dobbiamo caricare le gambe di energie. Significa che all’inizio faremo un bel po’ di figuracce nelle prime amichevoli. Ma quello che conta è arrivare al top nella gare di agosto in Champions. Per questo è importante l’Audi Cup ed è importante l’amichevole in Inghilterra con il Bornemouth. Poi giocheremo al San Paolo, il 10 agosto, contro l’Espanyol: sarà la gara di presentazione davanti ai nostri tifosi».

La Redazione

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