Oscar Damiani lo conosce bene: l’ex attaccante del Napoli, procuratore sportivo, segue nei minimi particolari il campionato di Ligue 1, il calcio transalpino per lui non ha segreti e Ounas è uno di quelli che ha visto più volte con il Bordeaux. «Cominciamo dalla pronuncia si dice Unas». Ecco quanto dichiarato in un’intervista rilasciata al Mattino.
Andiamo alle caratteristiche tecniche: ce lo descriva? «Ha potenza ed esplosività ed è dotato di una buona tecnica. Un sinistro naturale che sa usare bene anche il destro. La qualità c’è: Sarri potrà lavorarci».
Passiamo ai difetti: su cosa deve migliorare? «Sotto porta, in fase conclusiva: due anni fa aveva segnato qualche gol in più rispetto all’ultima stagione nella quale però ha giocato di meno. Sicuramente deve crescere come numero di reti e in continuità. Parliamo di un ragazzo bravo ma ancora alterno».
Può essere un colpo importante per il Napoli? «Questo potremo dirlo solo l’anno prossimo».
Perché? «Semplice. Il problema può essere di mentalità: bisognerà verificare se saprà inserirsi in una società importante e in una squadra forte come il Napoli dove non sarà titolare in partenza. Dovrà avere la pazienza di aspettare e l’umiltà d’imparare dai giocatori più forti che ci sono già in maglia azzurra».
Dipenderà, quindi, tutto dal suo approccio con la nuova realtà? «Proprio così: tutto dipenderà dall’atteggiamento e dalla disponibilità che avrà il ragazzo nella sua nuova avventura».
Il fatto che sia un mancino può essere un vantaggio per lui visto che in attacco ci sono tutti destri? «Forse sì. Lui è un mancino che può fare bene a sinistra ma anche a destra al posto di Callejon, ruolo nel quale può convergere e tirare».
Per giocare nel Napoli però c’è anche bisogno di grande sacrificio in fase difensiva. «Infatti. Sarri chiede agli esterni sempre molto in fase di copertura: lui non è molto abituato a fare questo tipo di lavoro con il Bordeaux e ci vorrà la sua piena disponibilità».
Il passaggio dal campionato francese a quello italiano potrebbe comportare dei problemi? «Non credo. Il campionato francese è molto veloce e da questo punto di vista molto simile a quello italiano. Più che altro credo che Ounas debba adattarsi agli allenamenti: in Italia sono molto più intensi. L’ambientamento sarà rapido: tutti i francesi ci hanno messo sempre pochissimo ad adattarsi al nostro campionato».
Giusto, quindi, puntare su Ounas? «Questa è la filosofia del Napoli che non ha il budget della Juve. Giusto, quindi, puntare su un giocatore giovane e di prospettiva come Ounas».
La Redazione