Il punto della situazione – di R. Muni: “Prove per il futuro”

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In Italia, il mercato del pallone è già entrato nel vivo anche se nessuna squadra, ad eccezione delle milanesi, ha ufficializzato acquisti o cessioni. Al momento siamo nella fase interlocutoria, con sondaggi, bozze di contratti da definire e limare, ipotesi di scambi multipli. Il Napoli è nel pieno della programmazione, con un obiettivo ambizioso e dichiarato posto al centro di essa. Nessuno sembra volersi nascondere, convinto di poter avere una concreta opportunità a portata di mano giustificata, in primis, da un anno di rodaggio e di esperienza, concluso con risultati lusinghieri. La convinzione che regna nello spogliatoio napoletano è che, ripartendo dal punto in cui è finito il campionato, si possa lottare concretamente per spodestare la Juventus dal trono. Napoli, Sampdoria-NapoliVa, però, ribadito un concetto: un conto è lottare per lo scudetto, un altro è partire da favoriti. Poiché si legge sempre più spesso che il Napoli è la favorita al titolo, oltre a fare tutti gli scongiuri del caso, ritengo sia il caso di precisare che la squadra di Sarri può sì lottare concretamente per il titolo, ma che la squadra favorita non può che essere quella in carica da sei anni consecutivi e spodestarla dal trono sarà impresa epica. Avere le carte in regola è già un enorme passo avanti per la squadra di De Laurentiis ma nessuno gridi al fallimento qualora il tricolore dovesse prendere altre strade. Non mi addentro in discorsi su fatturati, volumi d’affari e altri parametri ragioneristici, che pure hanno il loro peso sulla classifica finale. Tuttavia, ci sono esempi in cui il tricolore non è stato assegnato in base ai costi e ricavi, anche se il più recente è quello della Sampdoria…e parliamo di ben ventisei anni fa! Il Napoli ha due compiti da svolgere per questa sessione di mercato: confermare il gruppo degli ottantasei punti e limarne qualche imperfezione. NapoliIl primo compito sembra svolto, in attesa di capire se Reina, come sembra, resterà a difesa della porta del Napoli e se entrambi i terzini sinistri in organico verranno confermati. Il nodo legato al portiere è l’ultimo da sciogliere fin dalla passata stagione. A mio avviso, rinunciare a Reina sarebbe una mossa di harakiri che potrebbe costare cara. Affiancare al portiere spagnolo un secondo di grande avvenire che possa raccoglierne l’eredità, ma solo dopo un biennio di studio e gavetta, sembra la soluzione più logica e ponderata che si possa adottare…vedremo cosa succederà. SarriPer quanto riguarda il ruolo di bomber di scorta (altra questione che andava risolta da circa un anno) la situazione è stata stravolta dall’exploit di Mertens in versione centravanti. Con il belga che si è imposto al centro del tridente e Milik che scalpita per giocare, il basso rendimento di Pavoletti è passato in sordina. Volendo essere romantici, Fabio Quagliarella potrebbe completare un attacco atomico ed aumentare il tasso di napoletanità all’interno del gruppo di Sarri. Facendo un passo indietro di trent’anni, notiamo che uno dei segreti del Napoli campione d’Italia fu la presenza di un bel numero di napoletani, con Bruscolotti in primis. Ed allora, mi congedo da queste righe, girando il suggerimento e la domanda al patron De Laurentiis: è sicuro che Quagliarella, Cannavaro e Criscito non facciano al caso del Napoli? È sicuro che non siano i profili giusti (si dice così oggi no?) per compiere l’ultimo passo in avanti, quello decisivo? Avanti Napoli, Avanti!

 

Factory della Comunicazione

Riccardo Muni

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