L’approfondimento – di R. Muni: “Numeri pazzeschi”
Si è tanto parlato dei molteplici record frantumati e dei numeri mostruosi collezionati, durante la stagione appena conclusa, dal Napoli che, a partire dal giro di boa del campionato, ha tenuto un passo decisamente da squadra di vertice. Partendo proprio dalla seconda metà del campionato, spicca il primato in classifica della squadra di Sarri che con 15 vittorie, 3 pareggi e solo 1 sconfitta ha fatto meglio di tutte le altre squadre, conquistando addirittura 5 punti in più della squadra che ha vinto il sesto scudetto consecutivo e 3 in più della Roma, arrivata seconda con solo 1 punto di distanza dagli azzurri. In termini numerici, su 57 punti a disposizione il Napoli ne ha conquistati 48, lasciando per strada solo 9 punti (3 con l’Atalanta e 2 con Juve, Sassuolo e Palermo) e, per quanto possa essere paradossale, uno dei tre pareggi è costato il secondo posto. Cosa dire dei gol fatti? Semplicemente che quella azzurra è una macchina da gol: 94 in campionato, 13 in Champions League e 8 in coppa Italia per un totale di 115…record assoluto per il club azzurro. Questo risultato va sottolineato con ancora maggiore enfasi poiché è stato ottenuto all’indomani del doloroso addio di Higuaìn e con l’infortunio subito da Milik nel mese di ottobre. Con l’addio di mister trentasei reti, Maurizio Sarri aveva chiesto ai suoi calciatori di dividersi il bottino del centravanti argentino, in maniera da sopperire con i propri mezzi alla sua assenza ed i Sarri’s boys hanno applicato alla lettera quanto chiesto dal tecnico in tuta. Nel dettaglio dei numeri vediamo che Mertens, Insigne, Callejòn ed Hamsik hanno messo a segno in campionato complessivamente 72 gol così distribuiti: 28 Mertens (vice capocannoniere), 18 Insigne, 14 Callejòn e 12 Hamsik. Con questi numeri, gli azzurri sono l’unica squadra europea con quattro calciatori in doppia cifra. L’anno scorso i quattro azzurri avevano totalizzato 30 gol (12 Insigne, 7 Callejòn, 6 Hamsik e 5 Mertens) che aggiunti ai 36 di Higuaìn ammontavano a 66, ovvero 6 in meno di quest’anno. E non abbiamo conteggiato i 5 realizzati da Milik in campionato, ovvero colui arrivato per sostituire proprio il centravanti della Juventus. Una prova di maturità che gli azzurri hanno superato a pieni voti e che i media, purtroppo, fanno finta di non vedere. In termini di gol subiti gli azzurri si sono attestati come terza migliore difesa, con 39 reti al passivo, trend corretto nel girone di ritorno quando le reti al passivo sono state 17 a fronte delle 22 subite all’andata. E ancora: 10 gol rifilati a Torino e Bologna, 8 al Cagliari e 7 alla Fiorentina; unica squadra ad aver segnato almeno 5 gol fuori casa in più di 2 occasioni (5 gol a Torino e Cagliari e 7 gol a Bologna); record di vittorie in trasferta (13) ed unica squadra ad aver vinto entrambe le partite a Roma e Milano, come solo il Grande Torino aveva saputo fare negli anni ’40. Rimane ancora qualche record da battere e non potrebbe essere diversamente. Tra questi, c’è il numero di gol segnati da Maradona che Hamsik vuole superare. C’è andato vicino quest’anno ma il D10S lo precede ancora di due lunghezze. Sarebbe una festa nella festa se Marekiaro superasse il più grande di tutti nell’anno dello scudetto e siamo certi che il primo a gioirne sarebbe proprio lui, l’immenso Diego. All’indomani della fine del campionato in diversi hanno parlato di Napoli. Se il settentrionale Schwoch ne ha tessuto le lodi, condannando il razzismo e Diego Maradona si è detto entusiasta dei Sarri’s boys, auspicandone uno scudetto nel futuro prossimo, capitan Hamsik ha consegnato ad una lettera emozioni e sentimenti che lo legano alla città partenopea. Una dichiarazione d’amore con i controfiocchi che mette a tacere i tanti razzisti italiani e tutti i sedicenti esperti di calcio che da tempo immemore lo vorrebbero vedere con una maglia a strisce addosso. Si parla di razzismo e, finalmente, il comportamento ignobile tenuto dalla tifoseria doriana, sebbene sia stato punito solo con una ridicola ammenda, non è caduto nel dimenticatoio per l’opinione pubblica tanto da provocare anche una reazione da parte della tifoseria che si è giustificata (…almeno così crede…) appellandosi alla presunta simulazione di Reina nella gara di andata ed all’esultanza di Insigne. È un bene che vi sia stato questo comunicato che non merita nemmeno di essere commentato, poiché significa che stavolta l’opinione pubblica non è stata a guardare ma ha accusato di razzismo una tifoseria che è razzista e non è nuova a comportamenti ignobili di questo tipo (…ricordate i sacchetti di spazzatura?…). Una tifoseria piccola piccola che è lei ad aver bisogno di sciacquarsi la bocca prima di pronunciare la parola Napoli! Avanti Napoli, Avanti!
Riccardo Muni