Il Mattino – «Cori razzisti contro il Napoli, ora linea dura»

Il caso. A Marassi i tifosi della Samp hanno insultato i giocatori e i tifosi azzurri: Insigne ha reagito con durezza dopo la seconda rete

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Lo scudetto non è soltanto il sogno di una squadra. È un sogno che appartiene alla città intera. «Basta con tutti questi complimenti, fanno piacere ma fa più piacere vincere uno scudetto o una Champions. Da trent’anni non portiamo a casa il tricolore, la prossima stagione voglio vincerlo con questa squadra. Con qualche ritocco ce la possiamo fare. Purché nessuno tocchi Sarri». Parole del tifoso Luigi de Magistris, che ieri ha premiato l’ex campione dell’Inter Zanetti, durante la presentazione della kermesse calcistica Football leader. Ironicamente qualcuno ha rievocato la vecchia passione nerazzurra del sindaco. «Per l’ennesima volta racconto la storiella: da bambino tifavo Inter ma a 12 anni ero già abbonato in curva, fan sfegatato ai tempi di Maradona e degli scudetti. Questa squadra ha risvegliato la passione dei napoletani, abbiamo raccolto consensi ovunque, a detta di molti esprimiamo il miglior calcio d’Italia».
Non soltanto consensi, però. Anche disprezzo e Genova è soltanto l’ultimo capitolo di una triste storia che va avanti da sempre. Insigne, dopo il gol, ha ironicamente portato la mano all’orecchio destro, un gesto dedicato agli ultrà sampdoriani che insultavano Napoli, i napoletani e i calciatori azzurri. «Il calcio e lo sport in generale devono rappresentare l’etica, la legalità, la solidarietà e l’integrazione. Ai cori squallidi di Genova replichiamo ricordando che Napoli è la capitale dell’umanità e della solidarietà. La cosa più bella è che gli azzurri riescono a rispondere sul campo. Sto con Insigne, condivido in pieno le sue parole e il suo atteggiamento. Il Napoli, insomma, come paladino della città? «La nostra squadra sta facendo cose meravigliose: un bel campionato e un bellissimo girone di ritorno. È un esempio di sportività e tutti dobbiamo esserlo: non bisogna far passare nel dimenticatoio gli atteggiamenti di odio, violenza e discriminazione nei nostri confronti».
Insomma, per de Magistris non piangersi addosso ma rispondere con un differente grado di cultura. «Napoli e i Razzismonapoletani non hanno mai avuto niente a che fare con certe forme di ignoranza e di inciviltà, abbiamo ben altri valori che esprimiamo ogni giorno in molti campi della nostra vita sociale».
I fatti di Genova sono anche presenti nella riflessioni di Cosimo Sibilia, vicepresidente vicario della Federcalcio e di origini avellinesi. «Dobbiamo dare risposte concrete ed evidenti dal punto di vista delle pene contro chi invece di fare il tifo, si comporta da stupido. È vero che i cori discriminatori si stanno riducendo negli ultimi tempi ha precisato il numero due della Figc ma ci sono delle sacche di resistenza che vanno eliminate. È vergognoso quanto accaduto a Genova e siamo tutti concentrati sulla soluzione del problema».
Attesa per il verdetto del giudice sportivo della Lega serie A, Mastrandrea, che in base ai referti dell’arbitro e degli inviati della Procura federale potrebbe decidere la chiusura di uno o più settori dello stadio Marassi in occasione di partite della Sampdoria. Domenica scorsa lo speaker aveva più volte minacciato la sospensione della gara nel caso in cui fossero proseguiti i cori razzisti.

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Fonte: Il Mattino

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