Raffaele Auriemma sul Corriere dello Sport:
“L’espressione di fine partita, domenica a Genova, era quella di chi chiedeva a se stesso: “Sì ma, quando si ricomincia?”. Un frase rimasta inchiodata alla favella di Insigne e di Mertens, di Callejon ed Hamsik, per i tanti gol che avrebbero potuto ancora segnare e per uno scudetto oggettivamente oggi alla portata del Napoli. Proprio così, lo scudetto e non semplicemente quel secondo posto sfuggito per i troppi pareggi collezionati e non di certo per il successo in extremis della Roma. “Quando si ricomincia?” somiglia ad un grido di dolore ed al calcolo, alla portata di tutti, che con qualche partita in più nessuno sarebbe stato più in grado di fermare il Napoli. Quando si ricomincia? Oggi, al massimo domani, nel summit che De Laurentiis avrà a Roma con Sarri e Giuntoli per discutere di due argomenti: come rinforzare l’organico e se cancellare la clausola rescissoria presente come una spada di Damocle nel contratto del coach partenopeo. Ipoteticamente, da febbraio Sarri potrebbe già trovare l’accordo con una società disposta a pagare la penale di 8 milioni e liberarlo dall’impegno di altre due stagioni con il club azzurro. Quella clausola oggi è diventata anacronistica e dal gusto evidentemente acre per don Aurelio, che con Sarri in panchina sa che non sarà necessario stravolgere l’organico e che la permanenza in Champions potrebbe essere duratura. Il buon senso e la convenienza reciproca (leggi, gratifica economica e garanzia di rinnovarlo in toto alla scadenza del 2018) faranno sì che le parti troveranno il punto di incontro, magari sofferto e dopo un po’ di tira e molla, ma lo troveranno. Non si può lasciare a metà percorso un progetto destinato ad essere vincente e nel quale credono in primis tutti i calciatori che hanno prodotto una stagione da record, non ultimo quello dei gol realizzati dai quattro moschettieri. Hamsik, Callejon, Mertens e Insigne hanno segnato 72 gol in campionato: solo la Juventus (77), la Roma (90) e Lazio (74) – complessivamente – hanno fatto meglio di loro quattro, mentre tutte le altre della A hanno uno score inferiore. Il loro exploit è strettamente connesso con la bravura di Sarri, anche nel saper cambiare (in parte) le sue idee. Ricordate l’inizio dell’allenatore sulla panchina del Napoli? Voleva inequivocabilmente adottare il 4-3-1-2 e farsi comprare Saponara per dargli il ruolo di trequartista. Se avesse insistito su questa linea, i quattro fenomeni non sarebbero mai diventati tali, perché Callejon avrebbe dovuto adattarsi nel ruolo di punta centrale al fianco di Higuain, Insigne doveva al massimo adattarsi a giocare alle spalle della coppia d’attacco e Mertens sarebbe rimasto in panchina senza sapere come sfruttarlo nelle sue brevi sortite in gara. Fortunatamente, in primis per Sarri, è andata in maniera completamente diversa e il Napoli ora aspetta con diversa convinzione l’inizio della prossima stagione.
Lo vogliono i quattro moschettieri ed i difensori che dovranno industriarsi per subire meno reti, lo vogliono i ragazzi che scalpitano e gli anziani che aspettano da tanto una gioia da sublimare nella vittoria di uno scudetto. Vacanze, sparite in fretta, qui non si vede l’ora di ricominciare”.
Fonte: CdS