S. Accardo (violinista): “Juventino a Napoli? Un tempo era più facile di adesso. E sul Pipita dico che…”
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Risponde poi sulla Gazzetta dello Sport ad una domanda sulla Juve in Campania e sul Pipita:
Accardo, come è stato crescere juventino a Torre del Greco? «Più facile di quanto potrebbe essere oggi, a me è accaduto in maniera naturale: avevo due cugini molto appassionati di calcio, uno tifoso del Napoli e l’altro della Juve. A quest’ultimo ero più legato. Comunque, ricordo ragazzini che tifavano per l’Inter, altri per il Milan e ovviamente molti per il Napoli: però tutti avevano nel cuore la Turris, la squadra locale. Al Liguori, lo stadio della mia città, ho giocato spesso. Ero un buon portiere, il Napoli voleva tesserarmi ma mio padre non ne volle nemmeno sentir parlare».
A proposito del Pipita, lo sa che i tifosi del Napoli, e quindi tanti suoi concittadini, si sono sentiti «traditi»? “Nel calcio succede, del resto spesso i campioni cambiano casacca e quindi è difficile affezionarsi a loro ed è più facile restare legati ai colori. Certo, capisco che oggi essere tifosi della Juve a Torre del Greco o più in generale in Campania non deve essere semplice soprattutto perché il Napoli è tornato a competere per lo scudetto».