Tre cinquine e sette al Bologna, non sono numeri da calcio italiano

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Di questo passo, i traguardi personali e di squadra potrebbero subire nuovi aggiornamenti, chiaramente positivi. Quello di Torino, è il terzo pokerissimo stagionale. Il primo a Cagliari, lo scorso dicembre, quando il Napoli si impose nel catino infuocato del Sant’Elia con un clamoroso ed inaspettato 0-5. Il secondo exploit di reti e di esultanze arrivò la settimana successiva, proprio contro la compagine granata, superata con un pirotecnico cinque a tre. Ieri gli azzurri si sono ripetuti, senza lasciare nemmeno le briciole alla squadra di Mihajlovic, letteralmente surclassata dalla forza e dalla qualità degli azzurri, nettamente prevalente in un confronto impari, anche sul piano motivazionale. Terza cinquina per Sarri che in un’occasione ha saputo fare addirittura meglio; era il quattro febbraio quando i partenopei seppellirono sotto una pioggia di gol il Bologna del povero Donadoni. Al Dall’Ara, finì addirittura uno a sette. Segnali inequivocabili che svelano l’enorme potenziale offensivo di una squadra che oramai ha fatto suo il credo calcistico di Sarri, tanto da riuscire ad applicarlo e realizzarlo con metodo quasi scientifico. Una bellezza per gli occhi, una fortuna per gli attaccanti e una sventura per i portieri avversari. Fonte: Il Roma

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