Il punto della situazione – di R. Muni: “Lezione di calcio”

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Il Napoli di Sarri continua ad inanellare record, grazie al gioco ed ai conseguenti risultati. A Milano, gli azzurri avevano una chance ghiotta, probabilmente irripetibile, di portarsi a ridosso della Roma e di quel secondo posto che significherebbe Champions diretta e sicurezza dei relativi introiti. Per riuscirci, però, bisognava piegare l’Inter di Pioli e Icardi, reduce sì dalla cinquina rimediata a Firenze, ma indicata da molti sedicenti esperti di calcio, quale principale antagonista per un posto nell’Europa che conta. Il Napoli ha vinto nell’unico modo che conosce, giocando un calcio perfetto, entusiasmante e travolgente. KoulibalyLa vittoria è stata di misura, ma è solo un caso poiché gli avversari raramente sono riusciti a venire a capo di una squadra che li ha letteralmente dominati. Reina ha inanellato un altro clean sheet, senza correre mai significativi pericoli ed il bomber Icardi, reduce dalla tripletta di Firenze, è sbattuto contro il muro eretto da un superlativo Koulibaly, senza riuscire mai a calciare verso la porta napoletana. Il difensore senegalese è stato oggetto di insulti razzisti che sono continuati nonostante l’arbitro dell’incontro fosse stato informato di quanto stesse accadendo. Ribadiamo la necessità di norme più stringenti e sanzioni meno blande di quelle attuali per debellare un fenomeno molto più pericoloso di quanto possa sembrare. Tornando al match dei Meazza, ottimo Napoli sotto molti punti di vista: a livello caratteriale, perché i Sarri’s boys volevano i tre punti (…lo si è capito fin dal fischio di inizio…) e li hanno conquistati, difendendo il gol di Callejon con le unghie e con i denti. Callejon-Mertens-InsigneA livello tattico, perché la squadra azzurra ha applicato il sarrismo in maniera perfetta, eseguendo lo spartito come un’orchestra armoniosa ed impeccabilmente sincronizzata. Nella perfezione totale della squadra azzurra, spicca la prestazione di Insigne che ha ubriacato di dribbling qualunque nerazzurro provasse a sbarrargli la strada. La partita incredibile del Magnifico fa il pari con quella di Josè Callejòn che punisce i padroni di casa approfittando dell’erroraccio di Nagatomo per mettere nel sacco il gol che potrebbe valere un’intera stagione…ed anche la prossima. La squadra azzurra ed il suo tecnico, dicevamo in apertura, continuano ad inanellare record e tra questi balza agli occhi il poker di vittorie ottenute a Roma e Milano. Le quattro trasferte previste nel girone di ritorno erano un ostacolo difficilmente superabile per qualcuno ed invece il Napoli ha messo sotto le due squadre romane e le due milanesi come mai nessuno era riuscito a fare prima, ad eccezione del ‘Grande Torino’…cose da squadre mitologiche! Quella di domenica sera è una risposta ai sedicenti esperti di pallone che, avendo ingaggiato una battaglia a distanza con la città di Napoli e con la sua squadra di calcio, aveva indicato la squadra nerazzurra quale seria e pericolosa antagonista degli azzurri per la corsa al terzo posto. Oltre a collezionare figuracce sul calciomercato del Napoli, questi soloni presenti nei salotti televisivi del pallone, hanno esaltato troppo facilmente la squadra milanese, facendo finta di non accorgersi della differenza abissale che esiste con la squadra di Sarri. SarriAlla luce della vittoria di domenica sera, aumenta il rammarico per quella maledetta partita di Sassuolo e per quei due legni che impediscono, ad oggi, di aver compiuto il sorpasso la Roma che è naufragata nel derby nonostante il macroscopico errore di valutazione commesso in occasione del rigore assegnato ai giallorossi. Proprio il pareggio del Napoli di sette giorni fa apre il dibattito su cosa ancora ci manca per lottare seriamente per il tricolore. I tifosi del Sassuolo, ironicamente, ce lo hanno cantato (…vincerete il tricolore…) e noi non vediamo l’ora di accontentarli. Premesso che si parla di tifosi generalmente della vecchia signora che da tre anni hanno scoperto di avere una squadra cittadina salita in serie A, il Napoli deve accontentare i simpatici tifosi emiliani e salire sulla vetta del calcio nazionale. Sebbene i festeggiamenti per il trentennale del primo scudetto ed il film sul binomio Napoli e Maradona siano ben accetti e connotino una passione unica al mondo, sarebbe da provinciali accontentarsi di vivere dei ricordi. In altri termini, come più volte detto negli anni su queste pagine, Napoli ha voglia di festeggiare un trofeo importante e di tornare a levarsi quei macigni dallo stomaco che per trent’anni è stata costretta a portarsi con se. Avanti Napoli, Avanti!

 

Factory della Comunicazione

Riccardo Muni

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