Il piccoletto arriva da Lovanio, dove ha sede la più antica Università cattolica del mondo, nelle prossime settimane dovrà far sapere cosa ha deciso: resterà e rinnoverà o deciderà di non prolungare. A quel punto De Laurentiis dovrà prendere una decisione: tenerlo e portarlo a scadenza (andrà via a giugno del 2018 a parametro zero) oppure cederlo. Già, ma a che prezzo? Non meno di 30 milioni, dice radiomercato. Non proprio una cifra a caso: sarebbe proprio la cifra che la società vorrebbe inserire come clausola liberatoria.
L’impressione, secondo le pagine de “il Mattino”, è che Mertens prenda un po’ di tempo e che si stia continuando a girare attorno: magari sognando le offerte di qualche club della Premier o di qualche big europea. Di sicuro non la Cina o almeno non nel club di Fabio Cannavaro. Legittimo, non c’è che dire. D’altronde questo è l’ultimo accordo della sua carriera e magari, oltre che guadagnare di più, sogna di vincere qualcosa di importante. Certo, da un po’ di tempo tace. Per lui parlano i suoi modi sempre particolari di festeggiare una rete: per l’ultimo, a Reggio Emilia, ha scelto quello plateale di battersi il petto e indicare i tifosi napoletani nella curva del Mapei. Una dichiarazione d’intenti? Beh, aggrappiamoci a questo. In attesa del sì che si aspettano i napoletani, perché Dries Mertens è davvero uno degli idoli più amati della tifoseria, almeno c’è quello di Kat. Il suo ritorno ha una chiave di lettura romantica per il popolo azzurro. D’altronde i due hanno tanti interessi in comune, compresa la passione per in cani randagi: hanno adottato in città molti «vagabondi». Tanto che una delle poche polemiche che hanno coinvolti Mertens è stata legata proprio al suo modo di far festa dopo un gol: facendo il gesto della pipì.
Ora, insomma, si attende il ritorno di De Laurentiis dagli Stati Uniti: è probabile che sarà metà maggio il momento in cui si capirà davvero se Mertens resterà a Napoli. Kat o non Kat permettendo.
La Redazione