L’approfondimento – di R. Muni: “Napoli dei record!”

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Il Napoli di Sarri riceve continuamente applausi a scena aperta e complimenti per il modo con cui l’allenatore fa esprimere la squadra. Il possesso palla degli azzurri raggiunge percentuali spesso imbarazzanti nei confronti dell’avversario, arrivando talvolta a superare il 70% ed i chilometri percorsi dai calciatori azzurri sono un visibilio. Qualcuno ha paragonato il gioco del Napoli al tiki taka del Barcellona di Guardiola, paragone esagerato che però rende bene l’idea del livello di qualità delle trame di gioco degli azzurri. guardiolaIl sarrismo è ormai un fenomeno oggetto di studio da parte di molti opinionisti e addetti ai lavori, arrivando persino a far storcere il naso a qualche collega un po geloso del tecnico di Figline che ha i riflettori puntati su di se ed è fresco vincitore della panchina d’oro. Tuttavia, qualcuno ha giustamente fatto notare che, sebbene i numeri dicano che la squadra azzurra esprime il miglior calcio d’Italia, alla fine non vince niente. Effettivamente, questa osservazione, sebbene suoni fastidiosa all’orecchio del tifoso napoletano, è sacrosanta ed esprime un dato su cui sarà bene riflettere per cercare delle soluzioni. Ed è altrettanto sacrosanto che Napoli non può e non deve accontentarsi dei complimenti, rimanendo alla fine solo con un pugno di mosche in mano. SarriProprio negli ultimi giorni, capitan Hamsik prima e De Laurentiis poche ore dopo, hanno pronunciato la parola scudetto con ragionevole fermezza e radio mercato starebbe vociferando di una inversione di tendenza nelle scelte del club. Fino all’ultimo mercato estivo, la politica societaria è stata improntata sulla cessione dolorosa di un elemento con il conseguente investimento della corposa plusvalenza per innestare in squadra calciatori di prospettiva ma ancora non rodati per il successo. Da Lavezzi a Cavani, fino all’ultima cessione d’oro di Higuaìn, con l’incasso della milionaria clausola rescissoria, sono stati il filo conduttore di dieci anni di serie A sotto la presidenza di De Laurentiis. Con questi precedenti, la tifoseria partenopea si preparava, suo malgrado, all’ennesima cessione eclatante con uno tra Mertens, Insigne e Koulibaly in odore di cessione. Invece, le voci di mercato dell’ultima ora sembrerebbero scongiurare altre cessioni dolorose. Insigne-MertensInsigne avrebbe praticamente rinnovato, a suon di milioni, il proprio connubio con la sua squadra del cuore, mentre sia Koulibaly che Mertens sembrerebbero intenzionati a continuare a vestire l’azzurro di Parthenope. Se queste notizie verranno confermate, si potrà parlare di cambio di rotta nella gestione del club a conferma di una seria intenzione di aprire un ciclo vincente. La critica che spesso è stata fatta al patron del Napoli, è quella di levare il miglior ingranaggio dal proprio giocattolo, piuttosto che potenziare la squadra gradualmente, arrivando a sfiancare la pazienza di allenatori quali Mazzarri e Benitez. In altri termini, De Laurentiis è stato criticato per compiere due passi indietro piuttosto che farne uno in avanti, rinunciando al definitivo salto di qualità. Dopo i fatti di Higuaìn, tra i tifosi napoletani c’era la convinzione che non sarebbe stato più come prima e che il Napoli sarebbe andato incontro ad un mesto ridimensionamento. Invece, nonostante la partenza di mister trentasei gol, in Europa nessuno è come il Napoli in termini di gol fatti. De LaurentiisLa squadra di Sarri è l’unica compagine europea ad avere quattro giocatori in doppia cifra: a Mertens che ha segnato 21 gol, Insigne secondo con 14 reti e capitan Hamsik a quota 11, domenica si è aggiunto Callejòn salito a 10 reti con quella segnata all’Udinese. I fantastici 4 si sono accollati le trentasei reti del fedifrago bianconero, non facendo risentire la squadra azzurra della sua mancanza. Se la parola scudetto non è stata pronunciata con superficialità ma rappresenta un reale obiettivo, nel futuro imminente della società di De Laurentiis, sarà fondamentale ripartire dai quattro terribili ragazzi di Sarri ed aggiungere pochi ma mirati elementi. Avere la certezza di partecipare ai prossimi gironi di Champions, con i relativi incassi, faciliterebbe il potenziamento della squadra. Sarà fondamentale, quindi, continuare ad inseguire il secondo posto, distante appena due punti, che eviterebbe gli odiosi preliminari estivi e le relative insidie. Per fare ciò, occorrerà non lasciare punti per strada a cominciare dalla partita di Sassuolo, dove ad attenderci ci sarà Paolino Cannavaro. Avanti Napoli Avanti!!!

 

Factory della Comunicazione

Riccardo Muni

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