Ventisei gol fino a questo momento e, per cominciare, potrebbe vacillare, sino a disintegrarsi, il primato personale (27 reti) con il Psv: giocava da esterno offensivo, non aveva ancora scoperto questa sua vena poetica e non avrebbe (forse) neanche mai sospettato di poterci andare così vicino, non in Italia – con queste difese – non da centravanti. Il «falso nueve» in realtà è una «falsa» definizione, perché il bomber che è in Mertens è già arrivato a ventisei gol – equamente distribuiti – ed ora ha la possibilità di mattere se stesso, di raggiungere un record a modo suo «incredibile», di regalarsi una soddisfazione che avrebbe un peso. Meno uno e con sette partite a disposizione, con dunque il traguardo a portata di piede, in uno stadio nel quale – in campionato – ne ha fatti «appena» otto: si comincia subito, con l’Udinese, per tentare l’assalto a se stesso, prima di concentrarsi sugli altri.