Conferenza stampa Delneri: “Dovremo togliere l’inventiva al gioco d’attacco del Napoli”

Il tecnico dell'Udinese: "Dovremo giocare come all'andata"

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Vigilia di una partita davvero tosta per l’Udinese, contro il Napoli di Maurizio Sarri che punta deciso al secondo posto. In conferenza stampa, mister Delneri spiega: “Sono partite tutte complicate, sulla carta e sul campo. E’ una partita che deve essere interpretata sulla falsariga di quella dell’andata, con molta più attenzione per togliere efficacia al loro attacco. Il Napoli ha tutti gli ingredienti della grande squadra, ha velocità, dribbling, è completa nel modo di interpretare il calcio”.

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Insigne il più forte? “Non c’è solo lui. E’ una squadra creata per esprimere calcio in velocità. Se ne possono citare tanti con grandi qualità tecniche. Noi metteremo sul campo grande energia per fare la partita: si parte sempre dallo zero a zero. Non è vero che non abbiamo niente da perdere: ogni gara che si perde, si perdono punti. Cerchiamo di fare la nostra partita onesta, cercando di non limitarci a interrompere quello che gli altri sanno fare”.

L’assenza di Samir è pesante: “Affrontiamo la gara con due giocatori che all’andata non c’erano. All’andata noi ci stavamo ancora conoscendo. Io credo che se tutti hanno lavorato alla stessa maniera, lo scompenso tattico non ci sarà, ma la forza della difesa parte dal reparto non da un singolo giocatore. Samir era supportato da difensori importanti: senza loro anche lui farebbe pochetto. E’ vero che stava facendo un campionato importante, ma chi lo  sostituirà farà la sua partita. Tutti per me sono uguali, ho molta fiducia in chi faccio giocare”.

Chi andrà in campo? “Se Felipe stava bene lo facevo giocare a sinistra, ma è un mese e mezzo che non si allena. Domani mattina decido. La scelta però è fra due, Gabriel Silva e Alì. Alì ha lavorato con noi da ottobre in un ruolo ben definito. La partita dà stimoli importanti e chi giocherà darà il massimo sapendo di venir giudicato anche rispetto a chi ha di fronte. Facciamo lo sforzo, sapendo che la partita non è semplicissima. Ma, ripeto, si parte dallo 0-0 e si gioca 11 contro 11”.

All’andata c’era Wague: i due centrali li confermi? “Ne ho cinque. Heurtaux ha qualità importanti, se verrà chiamato in causa darà il suo apporto. Non può fare il terzino destro o sinistro. Nel nostro tipo di gioco non c’è problema di essere lenti o veloci, ma dai movimenti che facciamo”.

Zapata? “La partita è speciale per l’Udinese, non per lui. Deve pensare a fare la partita per l’Udinese, non per se stesso, altrimenti mi incazzo. Zapata è un giocatore dell’Udinese e deve lavorare per l’Udinese, che significa anche per la sua carriera. A leggere i giornali, sembra che ci portino via tutti. Fuori anche  l’allenatore”.

4-3-3- o 4-4-2? “Dobbiamo modificare le situazioni durante la partita, lo possiamo fare con i giocatori che abbiamo. Il loro non è 4-3-3 puro, quello lo fanno in pochi. Sanno difendere bene, con la difesa molto alta. Si difendono bene come mentalità. Hanno tutto quello che una squadra può avere: sacrificio, corsa, dribbiling, tiro in porta. Come gioco sono la prima forza del campionato”.

Quale punta preferiresti contro? “Hanno giocatori tutti brevilinei ma di grandi capacità tecniche. Giocano sempre palla avanti, andare verso la porta. Loro possono rischiare solo quando hanno un piccolo calo fisico. Come forza di gioco è la prima squadra in Italia”.

Lei parla sempre in positivo, non nomina gli assenti. Il gruppo dà garanzie, questa è la sua convinzione. “Ho molta fiducia in questa squadra, non potrebbe essere altrimenti. Il gioco di squadra esalta la singolarità. I giocatori si applicano al massimo, e questo per un allenatore è garanzia”.

Mancano 7 gare, 21 punti a disposizione. Qualche rammarico per non aver trovato la quadra qualche partita prima? “I tempi per essere credibili servono. E’ il tempo che conta in questo tipo di inserimento tattico. Abbiamo avuto la crescita giusta, soprattutto in giocatori come De Paul, Samir, Fofana. I passaggi sono giusti. Qualche partita potevamo sgarfarla meglio, qualche punto in più potremmo averlo. Ma le scelte della società sono state di una bontà assoluta”.

Jankto sta facendo un gran campionato. Nel Napoli c’è Hamsik: “Per arrivare a lui, Jankto deve pedalare ancora molto, mantenere l’equilibrio giusto e prendere ad esempio. I 21 anni sono dalla sua. Il calcio è il suo futuro. Ma i paragoni non vanno fatti adesso”.

Vederlo bene nel Napoli? “Non penso. Lo accostano a 25 squadre, in campionato siamo in 20..”

La Redazione

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