San Paolo, una notte da 50.000

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Il piano-B è praticamente simile, anzi eguale, al piano-A: perché metodo che vince non si cambia, non si sposta neanche di una transenna, rimaste lì da domenica sera ad aspettare la Juventus. Corso Vittorio Emanuele, 135: si è ricominciato, ieri sera, dal Grand Hotel Parker’s, con gli orari praticamente sovrapposti a quelli di sabato, l’arrivo prima di cena, la distribuzione di giocatori e dirigenti in sessanta camere su tre piani (dal terzo al quinto, una doppio uso singolo per ogni calciatore) e poi la routine che accompagna qualsiasi vigilia, svuotata da una rifinitura mattutina sul campo che non appartiene alle corde di Allegri. La giornata è scandita con la colazione in terrazzo, le visite mattutine per i “soliti” amici, l’analisi tecnica che Allegri rifinirà con lo staff intorno alle undici e poi il pranzo, il riposo, la riunione con la squadra alle diciassette e la partenza per il San Paolo alle 18.45.
Ma a quell’ora, Fuorigrotta viaggerà già verso un  pienone: cinquantamila, o giù di lì, da sommare ai cinquantantremila del primo faccia a faccia, con un ordine pubblico che ricalcherà fedelmente i principi generali che hanno consentito di vivere una domenica speciale, governata da poco meno di mille agenti e intrisa semplicemente di fischi per el Pipita.

Factory della Comunicazione

Fonte: CdS

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