Tra Sarri e Allegri la partita a scacchi si risolve sulle fasce
Difficile pensare a una rivoluzione nell’attacco del Napoli proprio contro la capolista Juventus. Dunque, il capocannoniere della squadra Mertens, forte delle sue 20 reti in campionato, si posizionerà tra Callejon (a destra) e Insigne (a sinistra) per sfruttare il suo dribbling secco e il suo ormai acclarato fiuto per il gol per far male a Buffon. Un ingresso del corazziere Milik sarà possibile solo in corso d’opera. Ma anche psicologicamente è importante avere un’alternativa validissima come il polacco per far paura alla Juve. Molto attesa la prova di Insigne, che in campionato ha già segnato gli stessi gol dell’anno scorso (12) e sembra sempre più maturo e convinto dei suoi (enormi) mezzi. Infine, Callejon: alla Juve quest’anno ha già fatto due gol e vuole confermarsi bestia nera dei bianconeri.
Dall’altra parte c’è Higuain, il pericolo numero uno. Il grande ex che dovrà affrontare l’ira funesta del San Paolo e che ha già segnato due reti a Reina in campionato e in Coppa Italia. Non è tipo da spaventarsi, il Pipita. Ma al 90 per cento non avrà il sostegno di Mandzukic. Potrà contare forse su Dybala, con cui si è trovato benissimo ad inizio stagione. Certamente su Cuadrado e Alex Sandro: sarà importante non fargli arrivare mai la palla in profondità. Lui la porta la vede sempre benissimoIn Italia sono il meglio che c’è. Lo testimonia il risultato finale della Panchina d’oro, che ha visto la vittoria di Maurizio Sarri su Massimiliano Allegri. Ribaltata dai loro colleghi allenatori la classifica dello scorso campionato, con Allegri primo con la sua Juve e Sarri secondo con il Napoli. Il bel gioco ha avuto la meglio sui risultati, un vero ribaltone nella logica del Premio. A Sarri, dopo tanti anni di gavetta, viene riconosciuto il titolo di maestro del calcio. E quale occasione migliore della doppia sfida con la Juve per certificare il primato appena conquistato? «È stato bello battere Allegri, ma ora ci sono le partite», ha detto Sarri dopo aver ricevuto la Panchina d’oro. C’è la corazzata Juve, che non perde colpi, modellata e rimodellata da Allegri in una stagione che la vede saldamente in testa ma che pure l’ha già vista sconfitta 4 volte in trasferta.
Il Napoli di Sarri è ormai ben definito, una certezza anche nel reparto offensivo con Mertens che a suon di gol si è appropriato del ruolo di centravanti e sta permettendo a Milik di recuperare al meglio dopo il grave infortunio di settembre. Con Insigne al top della sua carriera e Callejon che riesce sempre a tagliare nel modo giusto sulla fascia, anche se ha perso un po’ di smalto in fase conclusiva. E soprattutto con il totem Hamsik, che riesce a unire nel modo migliore (assist e gol) fantasia e concretezza.
Ecco, forse nella sfida a scacchi con Sarri Allegri ha il vantaggio di sapere già come giocherà il suo avversario e scegliere con cura le pedine da contrapporre. Mentre, al contrario, Sarri ancora non sa come giocherà il suo avversario. Che non avrà a disposizione il potente Mandzukic, ottima sponda per Higuain, ma ha ottime speranze di recuperare Dybala. Che è, di fatto, soprattutto quest’anno, il suo Hamsik. E proprio lo slovacco e l’argentino potrebbero essere decisivi nella sfida, con i loro colpi e i loro movimenti senza palla. Ma è sulle fasce che ci sarà il maggior movimento, con tanti uomini di classe e sostanza. Come Insigne, Callejon, Cuadrado e, forse, Alex Sandro. E il Napoli, ricordando anche le ultime due partite a Torino, dovrà stare molto attento soprattutto sugli schemi da fermo dei bianconeri e gli inserimenti di Bonucci.
Fonte: Il Mattino