Verrà l’estate e si uscirà allo scoperto, o forse anche no, ma tutto quel ch’emergerà un giorno, sarà esclusivamente il lavoro di un inverno trascorso in giro per l’Europa, con appunti che sono stati aggiornati, qualche volta anche cestinati. I tre papabili sono nell’ordine casuale
L’UOMO CRAGNO
Centottanta chilometri (andata e ritorno) in auto sono spiccioli per chi, come Giuntoli, ne fa centomila all’anno: un salto a Benevento, poi un altro ancora, poi qualche partita vista in tv e Alessio Cragno (23 a giugno) è diventata una tentazione, con quel suo fisico bestiale, una sicurezza persino ostentata ed un talento ch’è percepibile. Però il giovanotto «appartiene» al Cagliari, e non sembri un dettaglio. Ma i fatti vanno separati dalle situazioni: a Giuntoli «quel» Cragno piace un sacco, ne ha parlato ripetutamente con Battistini (il manager), consapevole che andranno affrontati altri passaggi. Si vedrà.
LA CADUTA DEL PERIN
Ma non è stata fatica inutile, quella che gli 007 di Giuntoli hanno spalmato in mesi e mesi per andare a seguire Mattia Perin (25 a novembre): il gradimento nei confronti del portiere del Genoa è assoluto, quasi totale, e le piccole perplessità – la capacità di coprire lo spazio, l’area – sono state ora sovrastate dagli effetti che rischia di avere l’incidente. Ma il Napoli non abbandonerà, non immediatamente e né bruscamente, il proprio percorso, che prevede anche di saperne di più sulle condizioni di Perin, sulla sua ritrovata elasticità: certo, in casi del genere, l’unico testimone è il campo e forse sarà indispensabile temporeggiare.
CASTEELS DI SABBIA
C’è stato un periodo in cui il belga Koen Casteels (25 a giugno) ha rappresentato molto più di una idea, poi la sua esperienza nel Wolfsburg ha subìto una frenata con una decina di panchine: ma pure tra i pali, si sa, la vita può cambiare da un momento all’altro ed ora Casteels ha ricominciato a giocare e quindi ricominciano i motivi per interessarsi a lui. Ma il mercato, e vale per chiunque, offre suggestioni o novità ogni ventiquattrore, figurarsi a distanza di mesi: l’estate scorsa, quando si entrò nel vivo delle trattative, quando con l’Atalanta si ebbe modo di chiacchierare di varie cose (partendo da Grassi e atterrando su Andrea Conti), venne pure affrontato l’argomento-Sportiello, reduce da stagioni significative e conosciuto in ogni suo pregio (quindi anche difetto) da Cristiano Giuntoli, che lo ha visto crescere nel Carpi. Sportiello ne ha vissute varie: un inizio stentato con l’Atalanta, poi la panchina ed infine anche la cessione (in prestito) alla Fiorentina, dove è costretto ad osservare ancora da bordo campo. Ci vuole poco, quasi niente, a ritrovarsi in una dimensione diversa, là dietro: d’altronde, le porte sono girevoli… Ma i taccuini no: Cragno, Perin e Casteels restano cerchiati d’azzurro, sempre alle spalle di Pepe Reina.
Fonte>: CdS