Emanuele Filiberto: “«Sono juventino grazie a Platini, Il Napoli è la squadra di mio padre. Ma Diego è un mito”

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Così risponde alla Gazzetta dello Sport:

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Certe cose non si buttano. Gli sci regalati da Alberto Tomba, un pallone con le firme degli juventini di quando era bambino, un ricordo di Diego Maradona. «Quando morì mia nonna Maria José, il primo telegramma che arrivò era firmato da lui. “Condoglianze, Diego y family”. Ce l’ho ancora. Un giorno eravamo a Cuba per Capodanno, tempo dopo. Maradona era lì e ho potuto incontrarlo e ringraziarlo. Maradona è un mito, uno dei più grandi di sempre».

Arrivano due incroci importanti con il Napoli. «La squadra di mio padre, che si sente molto napoletano. E’ nato a Napoli e ci ha vissuto per un po’, quindi questo per noi è un derby di famiglia e non faccio pronostici. Sa che abbiamo anche provato a comprare il Napoli? E’ accaduto quando il Napoli era in serie B, prima del fallimento ma chiedevano un sacco di soldi e la società aveva moltissimi debiti. Abbiamo intavolato una trattativa per un po’ di tempo, ma era un mondo complicato. Ci siamo resi conto che era meglio lasciar perdere. Però mio padre resta molto affezionato al Napoli».

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