ESCLUSIVA – A. Panettieri (allenatore): “Higuain purtroppo si è adattato al calcio di oggi. Nella Real Poggio ci sono persone che si sacrificano tanto”
Ilnapolionline.com prosegue nel suo viaggio all’interno delle scuole calcio dove si costruisce per il presente ma con uno sguardo al futuro per la crescita dei ragazzi. La Real Poggio è da dieci anni sulla cresta dell’onda tra risultati e per uno staff sempre più organizzato e all’avanguardia. Il nostro giornale ha intervistato l’allenatore dei 2007 Alberto Panettieri sul momento della squadra e sul doppio confronto con la Juventus.
Prima di fare il tecnico della Real Poggio, dove ha giocato di preciso? “Ho avuto varie esperienze calcistiche: dalla Junores regionale con la Casertana alla Berretti Nazionale col Sorrento debuttando in serie D con la prima squadra. Ho giocato in eccellenza con la San Giustese nelle Marche, ad Ercolano vincendo anche il campionato. Ho giocato in promozione nel Sannio e a Portici”.
Sabato la sua squadra dei 2007 ha vinto la Regular Season. Quali sono le sue prime sensazioni? “Come ogni anno è stata un avventura positiva. Personalmente non tanto per la vittoria finale, ma per la crescita dei ragazzi sotto tutti gli aspetti : caratteriali, fisici e calcistici. Ecco la vittoria più soddisfacente per un istruttore è vedere i propri beniamini crescere, poi se vengono i successi e tutto di guadagnato”.
Dal punto di vista tattico, lei ha un modulo che preferisce in maniera particolare oppure cambia a secondo delle circostanze? “Calcisticamente preferisco il 4-3-3. Anche se allenando categorie di primi calci di moduli non se né discute nemmeno”.
Siamo al decimo anno della scuola calcio Real Poggio, cosa ne pensa del presidente Umberto Coppola e del suo staff? “Ho la fortuna di stare in questa società da 3 anni. Il presidente Coppola è una persona eccezionale e con lui tutto lo staff. Persone che sacrificano il loro tempo e mettono a disposizione tutta la loro professionalità affinché si raggiunge l’ obiettivo di insegnare calcio. Ogni anno si sono impegnati per far si che questa società crescesse sempre di più e quest’ anno raggiungeranno un sogno incredibile. Una nuova esperienza che richiede degli sforzi incredibili, ma tutti insieme siamo pronti a metterci in gioco ed affrontarla”.
Il Napoli affronterà in pochi giorni e per ben due volte la Juventus. Lei come accoglierebbe il grande ex della sfida Higuain? “Sotto il profilo professionale era e resterà uno dei centravanti più forte al mondo. Essendo tifoso del Napoli, dico che sotto l’aspetto umano ha dimostrato di non amare la maglia preferendola ai soldi; anche se poi oggi tutto ciò non scandalizza più in quanto il calcio si sta dimostrando sempre più mercenario. Tanti badano a soldi, potere e visibilità preferendo tutto ciò all’attaccamento ai club dove giocano”.
Lei come affronterebbe una squadra pentascudettata come la Juventus nel doppio confronto del San Paolo? “Come le dicevo prima io preferisco giocare col 4-3-3 modulo adattato anche da mister Sarri. Nel calcio la vera difesa, secondo me, è l’attacco. La Juve la devi affrontare attaccandola, mettendogli pressione, togliendola spazio e ragionamento in quanto nei singoli è formata da tanti campioni. Il mister Sarri in questo è un maestro sono sicuro che imposterà la gara sotto l’aspetto dell’intensità recuperare velocemente palla per poi giocarla con pochi tocchi in modo da prendere in velocità la difesa della Juve che ad oggi. Dimostra sempre di essere la più forte in Italia”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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