Meglio abbondare, ovvio: però questa estate farà caldo, e per davvero, perché là davanti ci sarà l’artiglieria pesante o, se preferite, l’argenteria di famiglia di un club che nel tempo non ha mai smesso di investire e che si ritroverà con sette meraviglie da governare. In ordine rigorosamente alfabetico: Callejon, Giaccherini, Insigne, Mertens, Milik, Pavoletti, Zapata, tutti quegli uomini che occupano – da destra a sinistra e passando per il centro – il fronte offensivo di una squadra che di suo ha un potenziale stratosferico, che da tre stagioni va oltre la soglia dei cento gol e che pure stavolta ci sta provando e ci può riuscire. Ma c’è una strategia, chiaro che c’è, e ci saranno discorsi da affrontare, anche a margine delle chiacchierate sui rinnovi; ci sono riflessioni, ad esempio, che sono sopraggiunte nel corso del campionato e che non possono essere sottovalutate: nel luglio scorso, ad esempio, Mertens era un’ala e Milik il centravanti presumibilmente titolare. Poi Mertens ha scoperto di essere anche altro, è diventato il cannoniere del Napoli, ha stupito, ha dimostrato di poter dare un senso diverso allo sviluppo della manovra offensiva: va catalogato come jolly, ovviamente, da calare secondo usi e necessità di qualsiasi partita, però rappresenta pur sempre una stella che finirà per entrare in competizione con Milik. E allora, il gioco si fa piacevolmente duro.
Fonte: CdS