GIANLUCA ZAMBROTTA: «Allegri ha tutto Sfrutti lo Stadium e impari dal Psg»
L’ex terzino bianconero e blaugrana legge la sfida: «È aperta, Juve mai così vicina al top»
T esta, e fiducia nei propri mezzi. Questa la ricetta che secondo Gianluca Zambrotta può portare la Juventus oltre l’ostacolo Barcellona. Il doppio ex vede una sfida equilibrata, oltre che bellissima, e alla portata della squadra di Massimiliano Allegri.
«Una delle due possibili finali, insieme a BayernMadrid. Sono due squadre che lottano ancora per il triplete, non c’è molto altro da aggiungere».
Partiamo dal PSG, l’incredibile sfida double face del Barça. Che lezione può trarre la Juve da due partite tanto diverse? «L’andata ci ha detto che il Barcellona può essere messo sotto, il ritorno che è una squadra molto viva, capace di trovare grandi risorse anche quando sembra che siano esaurite. Allegri deve tenere in grande considerazione entrambe le partite».
La chiave della sfida? «La partita di andata. È li che la Juventus dovrà cercare di accumulare vantaggio per poi andare a giocarsela al Camp Nou. Sfruttando lo Stadium, il ruolino di marcia impressionante in casa e il fatto che mancherà Busquets. Luis Enrique ha dimostrato passando alla difesa a 3 dopo la sconfitta di Parigi di essere in grado di inventarsi cose nuove ed efficaci, però le invenzioni non sempre funzionano e Busquets è un giocatore unico nella rosa del Barça. Può usare Mascherano, ma così la difesa a 3 sarebbe indebolita, o Rakitic o Andre Gomes come ha fatto quest’anno in alcune occasioni, ma sono diversi da Busquets».
Il Barça ha giocato 9 volte in casa il ritorno dei quarti ed è passato 8 volte. «Al di la della statistica, c’è la grandissima forza del Camp Nou. Io l’ho provato e posso dire che giocare di fronte a 95.000 o più persone ti mette le ali, l’abbiamo visto anche col PSG. Il Barça in casa fa paura e la Juve non dovrà farsi impressionare e prepararsi al meglio per colmare lo svantaggio di giocare il ritorno fuori casa. La qualificazione è alla sua portata, questa Juve se la può giocare col Barça».
Allegri con i catalani ha vinto una partita su 9, è uscito due volte col Milan e ha perso la finale 2015 con la Juve. «Sì, ma le sue squadre non sono mai state tanto vicine al Barça come ora. Parlo di qualità e forza mentale. Questo Barcellona resta fortissimo, ha appena fatto un’impresa storica col PSG, si sta giocando la Liga ed è in finale di Coppa del Re, ha assorbito senza danni anche la notizia dell’addio di Luis Enrique. Ma non è più la macchina perfetta costruita da Guardiola. E la Juve rispetto a due anni fa è cresciuta ancora, tanto di testa come negli uomini. E Allegri lo sa. Ha una squadra matura che sta per vincere il suo sesto scudetto consecutivo e che è stata rinforzata proprio per sfide come queste. La Juve vuol fare il salto di qualità in Europa e sa che per realizzarlo deve saltare ostacoli di questo tipo. Sono pronti, se la possono giocare senza problemi, hanno tutto per farlo. È una sfida aperta».
A chi paragona Dybala con Messi cosa dice? «Di andarci piano, è ancora presto. Paulo è un grandissimo giocatore, sta dimostrando forza e maturità, il fatto che tiri rigori decisivi conferma la sua grande personalità però io con Messi ho giocato due anni e il paragone in questo momento mi sembra eccessivo. Leo quest’anno ha fatto 39 gol in 39 partite, è capocannoniere in Champions e in Liga…».
E Higuain? In Champions solo 2 gol in 22 partite ad eliminazione diretta. «Perché il livello in Europa è più alto che in A, i rivali sono di grande spessore. Però le qualità di Higuain non si discutono e poi questa Juve non dipende da un solo giocatore, ed è la sua forza. I crack sono tanti. E non dipende nemmeno solo dalla difesa. Che è fondamentale e sarà decisiva se si vuol costruire qualcosa di positivo a Torino, però non è l’unica arma di Allegri: questa Juve è una squadra completissima».
Fonte: gasport