Salernitana, Mezzaroma si sbilancia: “Vogliamo la Serie A”
La Serie A, i giovani, gli impianti sportivi, la questione della multiproprietà, gli errori commessi: Marco Mezzaroma, co-patron della Salernitana, parla da presidente, lasciando trasparire un evidente cambio di rotta nella strategia comunicativa del club granata. La pacatezza di Mezzaroma sembra convincere di più i tifosi, che naturalmente attendono i fatti ma prendono atto dell’impegno assunto dall’imprenditore romano. Che qualcosa non sia andato quest’anno è fin qui evidente: «Tutti commettiamo errori, io per primo, l’ho sempre detto. Però il campionato non è finito e sono convinto che questa squadra, con un po’ di convinzione in più, possa fare molto meglio. E’ quello che ho cercato di trasferire ai calciatori quando li ho incontrati e spero che questo messaggio venga recepito. Il calcio è passione, quella che tutti hanno dentro fin da bambini. Ed è questa passione che ti spinge ad arrivare prima degli altri». Fino ad ora, però, quello della Salernitana non è stato un campionato soddisfacente. «Io parlerei di squadra inespressa», precisa Mezzaroma. Che poi ammette: «Naturalmente il campionato, al di là di fattori contingenti, alla fine esprime sempre i valori reali di un gruppo. Tuttavia sono convinto che la Salernitana possa fare molto di più». Il predestinato alla panchina granata, l’estate scorsa, era Simone Inzaghi. Poi, dopo la vicenda Bielsa, a Salerno è arrivato prima Sannino e poi Bollini. «Come saremmo andati con Inzaghi? Non possiamo dirlo perché non abbiamo alcun riscontro. Col senno di poi siamo tutti bravi. A Salerno il tiro all’allenatore è uno sport molto praticato. Alcune volte si fa polemica ad ogni costo».
PUBBLICO. Mezzaroma ha una visione del calcio molto chiara: «Tutti tengono al risultato della propria squadra, ma allo stadio bisognerebbe andare per trascorrere novanta minuti piacevolmente. Pubblico calato? Io ringrazio sempre chi viene a tifare Salernitana, non ho mai fatto appelli. Per quanto riguarda gli assenti dovremo fare qualcosa per invogliarli a tornare. Lotito? Mio cognato è una persona con grandi capacità e di grande qualità. Alcuni tifosi lo ritengono arrogante, ma dipende solo dal modo in cui dice le cose. E’ il suo carattere, bisogna chiudere un occhio. Ma vi assicuro che è molto legato alla Salernitana».
PROGRAMMI. L’obiettivo di Lotito e Mezzaroma è sempre lo stesso: la serie A. «E’ l’obiettivo che hanno tutte e non è facile centrarlo. Ci sono stati e ci sono club, anche blasonati, che hanno avuto ed hanno difficoltà ad approdare in A. Noi cerchiamo di fare del nostro meglio, l’obiettivo è quello, non chiedetemi, però, in quanto tempo. E comunque questo campionato non è ancora finito».
MULTIPROPRIETA’. «So che a Salerno molti pensano che noi non vogliamo andare in A a causa della questione multiproprietà. E’ una sciocchezza. Vorrei avere volentieri questo bellissimo problema perché saremmo in A. E’ una questione che si può risolvere in tantissimi modi ed ovviamente abbiamo già ipotizzato una soluzione. Se cambierà la norma? Non dipende da me. Io ho soltanto preso atto che i due candidati alla presidenza federale hanno espresso un orientamento in merito alla storia dei parenti ed affini. Vedremo». Mezzaroma conferma anche che «la società ha intenzione di dotarsi di un proprio impianto. Abbiamo valutato l’area dell’ex Salernello, ma vagliamo anche altre ipotesi». Poi ribadisce l’importanza del settore giovanile: «Un elemento fondamentale».
ROSINA. Infine il capitolo Rosina. «Pentiti dell’acquisto? No, perché, oltre alle doti tecniche, ha anche grandi qualità morali. Qualche problema fisico lo ha condizionato ed il primo a non essere contento della stagione è lui. A me piace quell’immagine della squadra riunita in gruppo prima della gara. E’ quella la Salernitana che vogliamo e che più rispecchia lo spirito della tifoseria».Corriere dello Sport