Stadio San Paolo, in arrivo altri 3,6 milioni per il suo maquillage
Gradita sorpresa al San Paolo: al di là di tutti i lavori ultimati, martedì notte Napoli e Real Madrid hanno potuto effettuare un’entrata in scena finalmente adatta alla circostanza. Alla notte più importante dall’era-Maradona in poi. Non più sbucando dal sottopasso della curva B, ma facendo trionfale passerella sotto la tribuna, al centro del campo. Coreografia naturalmente molto apprezzata da tutti, soprattutto se ciò accade poco prima del famoso motivetto con successivo urlo “The Champioooooons”. In effetti già si sapeva della cosa, ma l’ufficialità non c’era, poiché la squadra di operai (una settantina in tutto) che ha portato a compimento la prima tranche di lavori più urgenti, aveva ultimato il percorso soltanto nelle ore precedenti la grande sfida. Tutto è bene ciò che finisce bene, dunque. Anzi, che comincia: poiché ciò che era necessario per accogliere i blancos in una maniera consona (tutti punti in cui gli spagnoli hanno messo piede, spogliatoio compreso) è stato portato a termine, ma ci sarà molto altro da fare. Perché la lista del maquillage del San Paolo, del rifacimento del look, più che altro delle urgenze, è ancora lunga e richiederà tempo e pazienza per arrivare a completarsi. «La settimana prossima convocheremo i tecnici per il nuovo bando da 3,6 milioni». Ciro Borriello, assessore allo sport del comune di Napoli fissa la nuova scaletta : »E’ solo l’inizio della nostra sfida, bisogna assicurare continuità a questi interventi. Noi non ci adageremo, bensì continueremo sui ritmi con cui abbiamo lavorato in questi ultimi tre mesi. Il presidente? Ha fatto un giro per constatare coi suoi occhi e credo che sia rimasto soddisfatto. Il miglioramento delle aree-ospitalità, la trasformazione radicale della tribuna stampa, l’ingresso in campo delle squadre ultimato in extremis: siamo solo all’inizio e fra poco arriverà il bello. Che riguarda i bagni, gli impianti elettrici ed idrico. E poi il cambio totale dei sediolini, da suddividere in tre tipi: uno monoscocca per le curve, ed altri diversificati per distinti e tribune, compresa quella riservata ai disabili. Abbiamo agito in 90 giorni, avremo altri due anni di tempo prima delle Universiadi».
Fonte: CdS