Hamsik ai microfoni del CdS: “Vogliamo sentire la musichetta ogni anno. La gara di stasera è un punto di partenza…”
Hoy es el día: e ce ne sono stati dal 2007, in 439 partite a cresta alta, per fendere la Storia, che stavolta soffia imponente al fianco di Marek Hamsik e lo lascia ondeggiare. E’ stato bello intrufolarsi verso le finali di Coppa Italia e di Supercoppa, ed è stato elettrizzante lanciarsi verso il Bayern, il Chelsea, l’Arsenal, la Nobiltà d’un calcio che però stavolta scivola ai margini del decennio, perché con Napoli-Real Madrid si resta sospesi in un limbo.
E’ dura, Hamsik: ma come si potrebbe fare? «Siamo una squadra che non sa gestire e che ama attaccare. Sarà necessario riuscire a non subirli, dunque servirà molta attenzione in fase difensiva. Bisognerà rimanere se stessi. Essere lucidi. Noi certe partite non le sbagliamo mai. E’ superfluo dire che daremo il massimo e anche di più».
Più problematico riuscire a segnare due gol al Real o non subirne? «Che siano pericolosi è persino superfluo ricordarlo, ti possono far male in qualsiasi momento della partita e dunque dovremo essere attenti nelle coperture. Abbiamo delle certezze e puntiamo su quelle, sappiamo di poterli mettere in difficoltà e per farlo dovremo sfruttare le loro debolezze».
Potrebbe persino non bastare la partita perfetta... «Siamo dentro ad un grande evento che non deve metterci pressione. Affrontiamo una big del calcio mondiale, probabilmente la più grande squadra, e dobbiamo essere carichi al punto giusto e goderci questo momento assieme al nostro pubblico. Io non vedo l’ora di scendere in campo e vivere questa serata».
E’ la vigilia più emozionante della sua lunghissima avventura con il Napoli? «Non so ancora, non me ne rendo conto se sia la più importante in assoluto oppure no. So però che difficilmente dimenticherò queste sensazioni».
Facciamo un gioco: all’ottavo, come all’andata, siete 1-0... «Magari andasse di nuovo così, perché stavolta saremmo qua, con la nostra gente al fianco. Io sento quello che provano i napoletani, so bene che l’urlo “The champions” si sentirà fino a Torino, che brilleranno gli occhi a chiunque e sarà lecito sognare. Lo facciamo con loro».
Questa partita va considerata una tappa o un traguardo? «Ma quale traguardo! Questa società vuole sentire la musichetta tutti gli anni e il nostro obiettivo è quello di essere protagonisti sempre con le più forti: per farlo, bisogna arrivare in Champions».
La pressione a chi va? «Noi dobbiamo segnare almeno due gol per recuperare ma questo non incide perché sappiamo di essere nelle condizioni per fare bella figura. Non so poi quale sviluppo possa prendere la partita».
La vittoria di sabato a Roma vi ha dato energia... «Era fondamentale riuscire a cogliere il successo, per riaprire la corsa al secondo posto. Ci siamo riusciti e ciò è un valore aggiunto, anche moralmente. Perché noi l’anno prossimo vogliamo ancora essere in Champions».
A Madrid c’era Maradona. «E vederlo è sempre una gioia. E’ stato bello averlo con noi ma stasera non c’è, però comunque avremo il San Paolo che ci aiuterà. E Napoli, la sua gente, è speciale».
Fonte: cds