Spalletti: «Se i razzisti fossero ciechi non giudicherebbero dalla pelle»
Spalletti si esprime sul razzismo e lo fa in maniera forte per condannare fermamente il fenomeno che si ripete da sempre negli stadi italiani e che si è riproposto con i buu a Rudiger nel derby Lazio-Roma di Coppa Italia. «Un mio carissimo amico in Toscana era un non vedente: quando avvertiva una persona di fronte spalancava gli occhi e il suo era come un invito a conoscerla meglio perché non poteva dare valore al suo aspetto. Ecco i razzisti dovrebbero vivere un po’ così perché potrebbero considerare le persone per quelle che sono interiormente anziché valutarle per il colore delle pelle».
I cori all’indirizzo del difensore di colore della Roma non sono stati sanzionati dalla giustizia sportiva (come quelli dei tifosi juventini verso Koulibay, perché ritenuti «irrilevanti»). «Non vedo nessun significato educativo in queste prese di posizione – aggiunge Spalletti -. Serve invece essere ben decisi come fanno all’estero, attaccando chiunque evidenzi questo problema. Perché è un problema delle persone, in generale, essere razzisti».
Roma-Napoli è match decisivo per la Champions League: un concetto chiaro quello espresso dal tecnico nella conferenza stampa di vigilia. «Non siamo stanchi, siamo pronti».
Il ko nel derby è di quelli pesanti perché la Lazio non è un avversario qualsiasi, oltre al fatto che ora per raggiungere la finale di Coppa Italia occorrerà una vittoria con tre reti di scarto all’Olimpico. Ma la testa è al Napoli, allo scontro diretto che i giallorossi affrontano con cinque punti di vantaggio. «Sarà una gara difficile, delicata. Servirà tantissima attenzione, forza e qualità»,
dice Spalletti che si attende una pronta reazione dalla Roma dopo lo 0-2 contro la Lazio. «Dai miei giocatori mi aspetto tutta la maturità guadagnata nel percorso fatto da inizio stagione. Dobbiamo giocare questa partita con le stesse possibilità che ha il Napoli, anche se ha riposato un giorno in più. Ma a noi non piace fare compassione agli altri, quindi si gioca ad armi pari». Nessun alibi, quindi, per il giorno in meno di riposo e formazione con pochi cambi rispetto al derby con la Lazio. Certo il rientro di De Rossi al posto di Paredes, (oltre a quello in porta del titolare Szczesny con Allison in panchina) ma potrebbe esserci anche qualche altra novità come l’avanzamento di Rudiger da esterno destro di centrocampo al posto di Peres e l’inserimento nella difesa a tre di Juan Jesus. Le chances di contendere lo scudetto alla Juventus fino all’ultimo dipendono molto da come finirà lo scontro diretto col Napoli, i giallorossi sono a sette punti di distanza dalla squadra di Allegri che gioca domani alle 15 a Udine. All’Olimpico oggi pomeriggio sarà ancora assente la Curva Sud che si è data appuntamento per stamattina a Trigoria per incitare la squadra prima della partenza per lo stadio. «I bianconeri stanno facendo un percorso miracoloso ma i numeri che stiamo portando avanti noi sono quelli della Juve l’anno scorso». Il rischio, senza un’impresa nel ritorno con la Lazio e in caso di eliminazione dall’Europa League (giovedì è in programma il primo confronto negli ottavi col Lione), è di rimanere con un pugno di mosche in mano. Il tecnico ha le idee chiare sui passi da compiere per il futuro: «La cosa corretta per quanto mi riguarda sarebbe informare la società. Se mi chiama io una risposta la do».
Fonte: Il Mattino