Approfondimento – La fase difensiva azzurra è fragile più di testa che di gambe
Tutto in soli novanta minuti. Storia di orgoglio, di bellezza e di sofferenza. La squadra soffre più gli ultimi dieci minuti. Le tossine che salgono e le gambe che crollano danno il via all’arrembaggio di una Roma controllata e dominata nel resto della gara. Nel calcio il credito non esiste cosi il Napoli che soffre spiana la strada nei minuti finali alle speranze di una Roma che prende un palo clamoroso con Salah e segna a tempo scaduto. Non finisce qui perché Reina salva il finale dalla più clamorosa delle beffe con un autentico miracolo. Laddove la puntualità di Koulibaly ed Albiol garantisce una serie dopo l’altra di duelli fisici vinti e laddove Jorginho contiene gli inserimenti di Naingolan con Rog ed Hamsik aggressivi sui portatori romanisti la squadra crolla gli ultimi minuti. Tossine e testa e solo la fortuna salva il Napoli da un finale beffardo. La Roma centralmente non sfonda e ci prova dai lati , spesso in difficoltà Hisaj a destra mentre a sinistra va meglio con Ghoulam – Hamsik ed Insigne che coprono e triplicano. La in meno pochi problemi con Albiol e Koulibaly che duellano con Dzeko e fanno salire la squadra con ordine. Il difetto difensivo del Napoli consiste nella scarsa capacità di tenere palla e sprecare. Spreca le uscite la squadra azzurra, errori di tecnica coperti da un’aggressività che affossa la Roma in quasi tutta la gara.
A cura di Alessandro Tullio