Sacchi ai microfoni de Il Mattino: “Il Napoli dà spettacolo, non merita tanta pressione”
“Lasciate stare l’arbitro, prendersela con lui è il paradiso dei mediocri. Ti puoi arrabbiare con un direttore di gara durante la partita, magari per qualche minuto anche dopo, ma poi bisogna concentrarsi sulle cose che non si sono fatte per vincere una gara. E sono certo che è quello che sta già facendo adesso Sarri. Perché del Napoli, di questo Napoli, bisogna andare solo orgogliosi”.
Arrigo Sacchi, il tecnico che ha cambiato il calcio italiano, sobbalza all’idea di un Napoli in difficoltà. O peggio ancora in calo.
Sacchi, battere la Juve è proprio un’impresa così difficile? “La Juventus ha una grande storia fatta di vittorie e in questo momento sta cercando di sfruttare al massimo tutte le sinergie possibili e quindi oltre alla sua storia che la fa partire con dei punti di vantaggio in campionato, ha fatto degli investimenti che sono 4 volte superiori a quelli degli altri. D’altra parte, sono competenti, molto componenti. E hanno acquistato dei top player per riuscire a centrare i loro traguardi. L’altra sera, in Coppa Italia, vedevo la partita e mi dicevo: Rugani, Benatia e Barzagli che non giocano sempre, ma in quali squadre in Italia non giocherebbero titolari?”.
A un certo punto qualcuno pensava che il Napoli potesse fermare questa egemonia. “Ma è come una lotta tra un catamarano e una nave da guerra. Il catamarano si muove velocemente, è svelto, ma appena non si muove con rapidità, la potenza della portaerei ti frantuma. Esattamente come fa la Juve con tutti i suoi avversari, non solo il Napoli”.
Cosa sta succedendo al catamarano Napoli? “Nulla. Un filosofo francese, Romain Rolland diceva: un eroe è chi fa quello che può. I tifosi del Napoli devono dire grazie a questa squadra per lo spettacolo straordinario. La gente deve capire che il Napoli è proiettato al futuro: con la Juve c’erano in campo ragazzi di 19 o 20 anni. Sarri non ha giocatori che siano mai stati top player o che siano titolari in una grande nazionale, sono tutti ragazzi in crescita, con poca esperienza”.
Eppure, c’è qualcosa che non va? “C’è entusiasmo, c’è la disponibilità dei giocatori e c’è un gioco che dà a tutti una maggiore personalità. La squadra, però, ha dei valori tecnici discreti: la difesa e la fase difensiva sono la grande pecca di questo Napoli. I gol presi con la Juve sono tutti errori difensivi. Ed è evidente che più si alza il livello e più ogni singolo errore lo paghi a caro prezzo”.
Come con il Real? “Certo. A Bernabeu ho visto errori di posizionamento, un pressing insufficiente. In molti momenti, era più il Real a pressare che il Napoli”.
Eppure il Napoli ha investito tanto in estate? “È vero, ma quando spendi 10 o 12 milioni per un ragazzo non prendi un top player ma prendi un ragazzo che potenzialmente può diventare un top player. Non scordiamoci che tutti questi giocatori sono migliorati molti rispetto a quello che erano: penso a Jorginho, a Mertens, a Koulibaly, a Diawara, a Ghoulam e a Insigne che con Benitez era una riserva. Tutti stanno facendo di più di quello che eravamo abituati a veder fare”.
C’è qualche passo in avanti che deve fare Sarri? “Sarri sta facendo un capolavoro: il Napoli onora il gioco del calcio, poi succede che con l’Atalanta in campo non si muove nessuno e allora arriva il patatrac. È una squadra che deve andare sempre a 100 all’ora per riuscire a sopperire alle lacune che ha. I sincronismi, l’entusiasmo e le motivazioni devono essere sempre al massimo altrimenti…”.
Contro la Juve martedì non è successo? “Ecco, prendiamo proprio questa gara: la Juve ha avuto un eccesso di tatticismo e di paura e se lo avesse fatto il Napoli avrebbe preso tre gol. Lo hanno fatto i bianconeri erano sotto di una sola rete. Risistemate le cose è uscita fuori la loro potenza devastante”.
Cosa poteva fare di più il Napoli? “Sta facendo tantissimo. La moda è vedere i bilanci? E allora andate a vedere gli stipendi di Roma, Inter, Juve e Milan e capirete l’impresa che sta realizzando Sarri al Napoli”.
Sacchi, si sarebbe arrabbiato anche lei come Sarri per gli episodi di Torino? “Se pensassi che ci sia una scorrettezza voluta da parte di un arbitro, smetterei di guardare il calcio. Io devo pensare che sempre tutto è corretto. E l’ho sempre fatto”.
Ma su Albiol era rigore? “Sono un tecnico e non un arbitro. Non lo so”.
Però quella volta a Verona anche lei le staffe? “No fu l’arbitro (Lo Bello, ndr) a prendersela con me. Io mi arrabbiai sul serio una sola volta, al San Paolo, con Lognhi e abbandonai l’area tecnica perché mi fece saltare i nervi…”.
Sarri si è infuriato con l’arbitro. “Gli passerà. In Italia ho avuto arbitraggi scandalosi, ma non ho mai detto mai nulla contro. In Coppa dei Campioni facemmo un gol valido con il Werder Brema, con il Madrid ce ne annullarono uno per un fuorigioco che non c’era di due metri. Sono cose che succedono…”
È un Napoli che può rialzarsi? “È un Napoli che non è mai caduto. E non è giusto che abbia addosso tutta queste pressione. Io fossi un tifoso del Napoli direi grazie ogni istante a Sarri e alla squadra per la bellezza del gioco che esprimono. Non da poveretti”.
A lei non sono piaciute le parole di De Laurentiis a Madrid? “E glielo dissi subito che mi sembrava ingeneroso nei confronti di un tecnico così bravo”.
Può essere scattato qualcosa nella squadra? “Non credo. Il presidente deve parlare con la squadra, con l’allenatore, non con i giornalisti. Ma chi conosce il calcio sa che questa squadra sta facendo un favore al calcio. De Laurentiis è una persona intelligente e sta facendo una programmazione importante che a Napoli non è mai stata fatta prima. Per tanto tempo, prima di Maradona, Careca e compagnia bella, si prendevano solo giocatori a fine carriera famosi per ingannare la gente”.
De Laurentiis e Sarri possono andare avanti nonostante le tensioni? “A me non è mai capitato… ma poiché il presidente è una persona intelligente sa bene il valore di Sarri e sa che il primo protagonista dell’esplosione di Insigne e di tutti gli altri”.
Però in difesa... “Con l’addio di Higuain si pensava che il problema sarebbe stato fare gol. Invece questa squadra ha nella fase di non possesso il suo male principale…”.
Si allena anche questo? “Ma a livello individuale… ci sono dei limiti di qualità”.
Come fa il Napoli a battere il Real? “Aggredendo, marcando, pressando, anticipando, ripartendo, con una organizzazione, con movimenti di maggiore intensità da parte degli attaccanti. Perché la fase difensiva parte da loro. Se Gullit e Van Basten non andavano a pressare i centrocampisti non potevano marcare e se loro non marcavano lasciavano spazio agli altri. Il che significa che quei centrocampisti potevano servire al meglio gli attaccanti… e se questi attaccanti sono Cristiano Ronaldo Benzema e Bale… se li fai ricevere la palla.. allora tanti auguri…”.
È sufficiente? “Beh, il punto di partenza. Poi non si possono commettere tutti quegli errori di posizionamento, non ci si può far attaccare alle spalle, subire lanci di 50 metri … su palla scoperta devi solo coprire lo spazio, non devi mai attaccare l’avversario”.
Con l’Atalanta c’è stato un passaggio a vuoto? “Ecco, non hanno fatto quello che potevano fare, erano statici, fermi. Se gli azzurri perdono la voglia di stupire, perdono”.
Si poteva gestire meglio la ripresa dello Juventus Stadium? “Gestire non il verbo adatto: quando hai una squadra fatta di giovani non puoi gestire un tubo. O fai quello che sai fare o muori. Perché non ha l’esperienza, le possibilità per farlo”.
Sacchi, dunque il bilancio resta positivo? “Il Napoli mi dà emozioni, è una squadra che amo. Quando fai una squadra di giovani non puoi chiedere di vincere, devi chiedere di realizzare solo un buon gioco per fra crescere quei giovani”.
Fonte: Il Mattino