Rigori dati e non dati, molto lavoro per Valeri. Dubbi già all’8’ sulla prima occasione da gol capitata a Dybala, che si trova davanti alla porta su un bel lancio di di Bonucci. Strinic lo tocca ma non in modo tale da impedirgli la conclusione, parata da Reina. Fa bene, dunque, il direttore di gara a sorvolare. In apertura di ripresa, pareggia la Juventus su rigore per fallo di Koulibaly su Dybala. L’argentino, a dire il vero, è già in volo prima del contatto, il difensore del Napoli però lo tocca sulla parte anteriore del piede. Decisione corretta. Quanto succede poi in occasione del 3-1 ricorda a molti quanto avvenuto nell’ormai storica Juventus-Inter 1998 quando, dopo un rigore negato ai nerazzurri per fallo di Iuliano su Ronaldo, nella prosecuzione dell’azione ne fu concesso uno ai bianconeri (in quel caso sbagliato). Qui la beffa, per il Napoli, è ancora più atroce perché poi il penalty avversario è stato trasformato. Tutto nasce nell’area bianconera quando Albiol finisce nella morsa di Bonucci e Pjanic: il difensore non lo tocca, il bosniaco sì, evidente il rigor. L’arbitro fa proseguire l’azione, Dybala innesca Cuadrado che si trova a tu per tu con Reina nell’altra area di rigore. È vero che il portiere tocca la palla, ma questa – nella prosecuzione dell’azione – resta a disposizione dell’attaccante, sul quale rovina Reina e quindi il penalty, poi trasformato da Dybala, ci sta. Qualche dubbio sul gol del Napoli, ma Callejon sembra in posizione corretta sul passaggio di Insigne.
Fon te: gasport