CdS – Il Napoli del futuro, cresce dal vivaio della Primavera. I due nuovi fanno meraviglie
Leandrinho e Zerbin stanno stupendo già nella compagine allenata da Saurini
Si sentiranno (quasi) grandi nel regno dei piccoli, provenienti da mondi differenti e catapultati altrove, abituati ad altro, inseguendo (ora) il medesimo presente, afferrandolo con forza per imporsi, poi – eventualmente – confermandosi dopo aver già spiegato cos’è che san far meglio. Non sono affatto simili: però Leandrinho e Zerbin, secondo le pagine de “il Corriere dello Sport” sono «gemelli» del gol e del destino, il nuovo che avanza a due passi dal Vesuvio, la brillante intuizione che ha reso entrambi protagonisti della stessa trama.
PROSPETTI. C’era una volta la volontà di crescere e di programmare il futuro, dunque la necessità d’attrezzarsi per riuscirci, di girovagare per l’universo di questo sport meraviglioso alla ricerca delle circostanze favorevoli, del dettaglio che facesse la differenza, delle peculiarità ideali che colpiscono e poi convincono. Ed era chiaro, sin da subito, l’obiettivo di guardare avanti e di andare già oltre i prossimi mesi, ragionando in prospettiva ma non solo, rinforzando la Primavera in attesa di eventuali (ma sicuri) progressi, rincorrendo l’obiettivo play off (in campionato) ed intanto avvicinandosi al “Viareggio Cup” con l’intento di far bella figura, non solo partecipare, proponendo qualcosa d’interessanti agli occhi dei curiosi nel ventre della principale kermesse a livello giovanile (in programma dal 13 al 29 marzo).
TRATTATIVE. Dal Brasile alla Serie D, poli opposti d’un sistema detto “talento” in cui entrambi, Leandrinho e Zerbin, hanno vissuto ai margini del concetto di predestinati provando a resistere, a fingere finché possibile, ad ignorare ogni pressione estranea ai rispettivi obiettivi, a rigare dritto senza tentennamenti né pericolosi pensieri. Il primo, classe ’98, inseguito a lungo, ben prima del diciottesimo anno d’età, s’è messo in mostra col Ponte Preta e nel 2015 è stato capocannoniere nel campionato Sudamericano Under 17 con 8 reti, dunque non solo elegante giocoliere ma anche attaccante pratico ed efficace, quasi “europeo” nella ricerca delle priorità legate a questo mestiere. L’altro, classe ’99, facilmente riconoscibile ovunque grazie alla folta chioma bionda, s’è ritrovato nel bel mezzo del calcio dilettantistico (giocava nel Gozzano) ed è stato strappato a diversi club italiani (Juve ed Inter su tutti) che pure avevano pensato a lui per rinforzarsi.
CARATTERISTICHE. Dall’esordio con Saurini ad oggi sono trascorsi pochi giorni che però sembrano perfino troppi: Leandrinho ha debuttato con la Sampdoria il 4 febbraio, Zerbin in casa col Brescia l’11 febbraio. Da allora, senza troppe difficoltà, hanno conquistato la maglia da titolare ed anche la stima dei compagni. Il brasiliano ha rimpiazzato Negro (in prestito al Latina) al centro dell’attacco: è un «falso nove» che preferisce danzare ovunque per il campo e poi farsi trovare in area al momento giusto. Accarezza il pallone con la suola, alterna rapide accelerazioni a giochi di gambe, sa sfruttare la fisicità e nei suoi due gol azzurri c’è già gran parte del repertorio: dribbling con mancino incorporato a Latina e tap-in ad un metro dalla linea di porta col Vicenza. Zerbin è un esterno puro, preferisce agire a sinistra per poi rientrare col (suo) destro ma nel 4-3-3 lo si ritrova spesso anche a destra ad alternarsi con l’altro collega di fascia opposta (Russo o Liguori). Ha minor fisicità, talvolta s’intestardisce palla al piede ma un gol (sempre a Latina) ed un assist (proprio per il brasiliano) in tre partite sono (piacevoli) dettagli che val la pena considerare.