MARCELLO ALTAMURA, giornalista di Cronache di Napoli interviene a Radio Punto Zero: “Certe cose si dicono nel chiuso di una stanza, come dice un vecchio proverbio i panni sporchi si lavano sempre in famiglia. Sappiamo che De Laurentiis è un presidente che ama stare sulla scena essendo una primadonna che s’arrabbia quando si parla d’altri. La reazione della squadra c’è stata ma non credo che il presidente abbia detto quelle cose per ottenere questo risultato. C’è distanza tra squadra-allenatore e presidente, le idee di De Laurentiis vanno in una direzione e quelle del gruppo dall’altra: per diventare competitivi al massimo bisogna sanare questo corto circuito. Ad esempio, Pavoletti è un buon giocatore che, però, ha poco a che fare col gioco di Sarri. Gli elogi al bel gioco fanno piacere e gratificano tutti, ma quello che conta sono le vittorie che metti in bacheca, sono quelle che fanno la differenza. E’ incredibile che nel 2017 stiamo ancora parlando di una partita di calcio, ovvero uno sport, chiusa ai tifosi ospiti per paura di incidenti o carneficina. Purtroppo l’Italia è un paese che ha tanti limiti. Sulle maglie di calcio sono un tradizionalista da sempre, non esiste l’idea di un altro colore, va cambiata solo se c’è contrasto cromatico con gli avversari. Mi auguro fortemente che il 7 marzo si giochi in maglia azzurra contro il Real Madrid, ovvero nella gara più importante degli ultimi trent’anni. Con l’Atalanta mi aspetto un turno di riposo per Koulibaly ed Insigne che non si ferma da ventidue partite”.