CdS – La risposta di Sarri, il gol di Paredes il ritorno di Zeman
L’editoriale di Vocalelli:
“Esattamente come nelle ultime giornate di campionato, anche stavolta hanno vinto tutte le prime: addirittura dalla Juve alla settima in classifica, il Milan. È evidente cosa voglia dire: c’è una netta differenza di valori tra le migliori ed il resto della compagnia, ma c’è anche una differenza di motivazioni troppo marcata, con troppe squadre che non hanno più nulla da dire. Sarà il caso di rifletterci, chiedendosi magari se non sarebbe il caso di riportare la A a 18: si eviterebbero cali di tensione e ci sarebbero magari gli spazi per evitare affollamenti come, ad esempio, si verificheranno la settimana prossima, con la Coppa Italia a cavallo di partite molto complicate. Di sicuro la storia delle prime sette che vincono contemporaneamente, non si potrà ripetere nel prossimo turno. Si affronteranno infatti sabato Napoli e Atalanta e domenica sera ci sarà Inter-Roma. Nel frattempo, però, proprio Spalletti e Sarri hanno risposto alla grande. Il primo poteva temere un minimo di rilassamento dopo la fragorosa vittoria in Spagna, l’altro aspettarsi un contraccolpo dopo la sconfitta e soprattutto le polemiche seguite al Real. Tutti e due hanno invece dato e avuto segnali più che positivi, concedendosi anche a rotazioni produttive. Tutti, nella Roma, parleranno giustamente di Dzeko, Salah, di Nainggolan, ma un applauso va a Paredes per un gol tra i più belli della stagione. Difficilissimo tener basso il pallone, con quella potenza: per farlo è indispensabile avere una padronanza dell’attrezzo e della postura eccezionali. Nel Napoli ha ancora una volta aperto la partita Insigne, con un gol alla Maradona o alla Del Piero, chiamatelo come volete. L’Inter ha vinto con Gabigol, con le intuizioni ormai a ripetizione di Pioli e con un errore dell’arbitro che ha penalizzato profondamente il Bologna: chissà cosa dirà stavolta Nicchi. Suggestiva la serata di San Siro, nell’ultima partita prima del closing. Dalla prossima a Milano comincerà l’era cinese, con il carico di aspettative che è giusto coltivare. Su Zeman c’è poco da dire: uno che nella sua carriera ha saputo trarre il meglio da campioni come Totti, stabilendo un feeling inossidabile e sincero, o dai tanti giovani che ha lanciato, al servizio del suo calcio eccessivo che ha fatto e continua a far discutere”.