CdS – A. Gamberini (dif. Chievo Verona): “Dovremo essere stretti e compatti per frenare il Napoli”

L'ex del match: "Della squadra azzurra ho solo ricordi stupendi"

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Il sole e l’aria frizzantina di Veronello, praticamente in riva al lago, distendono l’umore. Al resto provvede la classifica del Chievo: Napoli avvisato, nella centrifuga della missione-Real rischia di andare storto qualcos’altro. Magari già domani al Bentegodi, parola di Alessandro Gamberini, che con gli azzurri ha giocato una stagione. Proprio quella dell’ultima volta in cui il Napoli ha lasciato punti a casa del Chievo. Si trattava dell’ultimo campionato con Mazzarri in panchina. «Ho solo ricordi stupendi, di quell’anno», dice il difensore bolognese appena sedutosi a tavola dopo la mattinata di allenamento.

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Come vede il Napoli di adesso? «E anche mercoledì ho visto la partita del Napoli, sperando facesse il colpaccio. Quella di Sarri rimane la squadra che in Italia propone il calcio migliore. A Madrid non ha preso una tranvata, anzi, per certi versi ha superato l’esame. Normale che venissero un po’ di vertigini sull’1-0. Ma la partita si poteva riaprire e ora la qualificazione resta comunque ribaltabile».

Non ha un bilancio del tutto favorevole il Napoli quest’anno, nelle domeniche post-Champions. C’è anche questo nelle ambizioni del Chievo di sottrargli dei punti? «Mah, ci credo poco se parliamo della mera statistica. In più, loro hanno recuperato gente importante come Milik, che può dare fiato a chi viene impiegato. I rimpiazzi sono perlomeno all’altezza di quelli che giocano con continuità. Penso, piuttosto, che la Champions ti dia molta consapevolezza: una partita europea a quei livelli, ne vale cinquanta di campionato».

Giochino d’ordinanza: se potesse togliere un giocatore al Napoli? «Direi Hamsik, uno di livello superiore in assoluto. E’ molto sottovalutato, purtroppo, ma parliamo di un fenomeno. Potrebbe giocare in qualsiasi grande squadra europea. Io lo conoscevo già, prima di passare al Napoli: ma non era così pubblicizzato. Poi, allenandomi con lui tutti i giorni, ho capito quanto potesse superare la media. Ha una capacità di lettura delle situazioni unita alla tecnica fuori dal comune, anche dopo cinque minuti dall’inizio della partita».

Nel frattempo Mertens si è messo a fare la punta. «Ecco, un altro che ti fa dannare. E’ faticoso marcarlo perché ha anche grande velocità: quando Sarri lo ha spostato per esigenze tattiche, è riuscito a renderlo più incisivo».

Sono quasi meglio della Juve, là davanti. «Difficile dirlo, non si è primi in classifica per caso. Però il Napoli mi diverte molto, per il collettivo che esprime è superiore a tutti. Nelle individualità, la Juve ha qualcosa in più, anche valutando l’esperienza europea dei giocatori».

Torniamo un attimo al Napoli di Gamberini: correva l’anno 2012-2013, con Mazzarri. «Arrivammo secondi e per un periodo c’erano appena quattro punti di distacco dalla Juve. Napoli è una piazza fantastica, certe sensazioni non riesci a dimenticarle. Mi sono rimaste molte amicizie, anche al di fuori del campo. In tanti mi chiedono ancora di andarli a trovare».

Nell’ultimo mese Maran ha dimezzato il rendimento di Gamberini: due partite su quattro, ma proprio lì il Chievo non ha concesso gol. Domani però è molto dura. «Sarà di sicuro un Chievo compatto, agguerrito, determinato: giochiamo contro una squadra molto più forte di noi. Dovremo essere intelligenti a capire le fasi della partita. Anche quando saremo schiacciati indietro dal Napoli. Abbiamo un margine molto rassicurante sulla terzultima ma le motivazioni si trovano lo stesso, ci mancherebbe. Chi gioca nel Chievo ha certe qualità, altrimenti non si fa parte di questo progetto. C’è la soddisfazione personale di migliorarsi sempre».

La Redazione

 

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