Allegri «La Champions? Ci sarà da sudare»
Con Bonucci volano parole grosse. Il tecnico: «E’ stata solo un’incomprensione»
La Juve centra la ventinovesima vittoria consecutiva in campionato allo Stadium contro il Palermo ma Allegri non può festeggiare sino in fondo. Quel diverbio con Bonucci a fine partita non ci voleva proprio. Sono volate parole pesantissime da parte del giocatore e nello spogliatoio, a fine gara, i due non si sono incrociati: «Non c’è assolutamente nessun caso – ha spiegato il tecnico dopo il triplice fischio -. Avevo tre giocatori che chiedevano il cambio: Pjaca con i crampi, Sturaro in difficoltà e Marchisio con problemi al flessore per la stanchezza. C’è stato un disguido sulle sostituzioni. Niente di che». Però poi arriva la stoccata al giocatore: «Siamo d’accordo sul fatto che ci sono modi e modi di dire le cose: il rispetto ci vuole sempre e fa parte dell’educazione. Però ci può stare che uno sbagli in un momento di tensione. Analogie con Dybala e Lichsteiner? Paulo s’è reso conto di aver sbagliato e ha chiesto scusa. E’ giovane. Con Stephan, invece, un’incomprensione: prima ha chiesto il cambio e poi mi ha detto che stava bene. Tutto qui. Dunque caso chiuso!».
GAP. Ora la Signora può finalmente pensare alla sfida di Champions League contro il Porto di mercoledì sera: «Sarà una sfida molto difficile e probante contro una squadra abituata a giocare questo tipo di partite. Loro prendono pochi gol ed hanno giocatori molto veloci, abili a colpirti in contropiede. Noi dovremo fare la nostra partita. D’altronde in Europa più vai avanti e più affronti formazioni con qualità altissima». La sensazione è che quest’anno il gap con il “gotha” del calcio europeo sia diminuito: «Mi fa sorridere il fatto che tre anni fa, appena arrivato a Torino, c’era la paura di non riuscire a battere il Malmoe. Ora siamo all’opposto e si pensa che la Juve sia la prima favorita per la vittoria finale in Europa. Ci vuole equilibrio. Non si può passare dalla depressione totale all’esaltazione, sennò vuol dire che siamo fuori di cervello. Lo dico con tutta serenità. Non è facile giocare in Potogallo contro una squadra che ha battuto la Roma ai playoff ed ha molta esperienza in Europa, cosa che conta moltissimo. Dobbiamo metterci in testa che dovremo pedalare e soffrire. Assurdo pensare che la sconfitta del Barcellona ci porti la coppa. Ci sono altre grandissime squadre come Real Madrid e Bayern Monaco. Ci vuole un pizzico di fortuna e dipende anche dal momento in cui affronti certe sfide. Nella nostra testa il gap non esiste. Ci sentiamo all’altezza di tutte le altre e dobbiamo giocare per vincere, come facciamo in ogni competizione. Dobbiamo sempre alzare asticella».
MODULO. Senza Cuadrado e Mandzukic non si può giocare con il 4-2-3-1: «Questa sera (ieri, ndr) c’erano giocatori con caratteristiche diverse e ho dovuto spostare sia Pjaca che Sturaro, ma abbiamo fatto una buona partita. Peccato aver staccato la spina dopo l’1-0: abbiamo rischiato di prendere gol e alla fine l’abbiamo preso. Sarebbe stata la sesta partita senza subire reti e sarebbe stato un traguardo importante. Pjaca? Ha fatto una buona gara ed ha lavorato molto per la squadra. E’ molto giovane e deve imparare, considerando che viene da un campionato in cui le sue qualità bastavano e avanzavano».
Fonte: cds