Il Mattino – Sarri furioso: “Decido io chi va in campo. Mertens? Ha avuto solo due occasioni nitide!”

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Maurizio Sarri, tradito da molte delle sue stelle più splendenti, svuotato da qualcuno dei suoi campioni, rischia di trovare presto la risposta che cercava:

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quanto manca al suo Napoli per essere distante dalle grandi d’Europa? «Parecchio, se ci limitiamo a questa notte»,

ammette il tecnico nel ventre dello stadio Bernabeu subito dopo la sconfitta. Il presidente Aurelio De Laurentiis non è stato tenero con lui. E il tecnico ci è rimasto male, anche se non lo dice apertamente. Non è questa dell’attesa ed emozionante partita del Bernabeu la sera giusta per risfoderare gli artigli e per gettare via il bambino con tutta l’acqua sporca. De Laurentiis è stato critico nei suoi confronti.

Dice che poteva cambiare di più. Cosa ne pensa? «Beh, io sono l’allenatore e io sto tutti i giorni a Castel Volturno, quindi le scelte di chi va in campo sono le mie. Detto questo, lui può dire quello che vuole, perché è il presidente anche se preferisco sempre quando le dice a me e non a tutti».

Rifarebbe le stesse scelte del Bernabeu? «Sì, tutte. Anche perché non credo che sia stata una prova pessima la nostra. Abbiamo commesso degli errori, tanti errori, nella serata sbagliata. Sapevamo che appena ne avremmo commesso uno, il Real Madrid ci avrebbe colpito».

Sempre De Laurentiis dice che, Insigne a parte, i giocatori non hanno avuto cazzimma«Non è stata una sconfitta sotto il profilo caratteriale ma sotto quello tecnico: abbiamo perso tra le quaranta e le cinquanta palle nella nostra metà campo, cosa mai successa prima di adesso. Normale che sia finita così».

Deluso? «Un po’. Ma soprattutto incavolato perché non abbiamo fatto le cose che sappiamo fare. Ma anche fiducioso: nella partita del San Paolo può ancora succedere di tutto, davanti al nostro pubblico che creerà un clima infernale».

Basterà per conquistare la qualificazione ai quarti? «Le possibilità sono poche. Nei primi dieci minuti dovremo giocare a mille all’ora. E subito dopo vedremo quello che succede».

Maradona vi ha dato la carica che vi aspettavate? «Non ha parlato molto, forse non più di trenta secondi. Ma quando parla un mito sono tutti lì ad ascoltare. Credo che non sia un caso che la squadra ha giocato bene proprio all’inizio della gara».

Ma il Real è ancora un Everest per il calcio italiano? «Noi li abbiamo aiutato molti, non siamo mai riusciti a fare le cose che facciamo spesso: troppi palloni in uscita persi, in questo modo non abbiamo potuto sfruttare le nostre ripartenze. Spero che nella partita di ritorno le cose possano andare diversamente».

Ci sono dei rimpianti? «Uno ne ho».

Qual è? «Loro hanno disputato la migliore partita degli ultimi tre mesi. E noi una delle peggiori. Ma difendo la prova della mia squadra: non è stata così pessima come mi pare vogliano far passare».

Mertens è stato un po’ l’uomo in meno? «Ho fatto di necessità virtù trasformandolo in una punta centrale e il suo rendimento è stato altissimo. Al Bernabeu, contro i più forti di tutti, da non centravanti ha avuto due occasioni nitide per fare gol. Credo che sia complicato potergli rimproverare qualcosa».

Il Napoli è ancora in corsa? «Il Real Madrid è più forte di noi, ma al San Paolo può ancora succedere di tutto. Certo, se loro faranno ancora una partita a questi livelli sarà difficile. Ma lo sarebbe per tante squadre. Quello che conta è sbagliare di meno e di giocare sempre come ieri, senza abbassare la testa».

Cosa salva delle notte del Bernabeu? «Siamo rimasti a lungo in partita, abbiamo affrontato a viso aperto i campioni del mondo. Certo, a qualcuno dei miei giovani questo stadio può aver messo paura, ma si diventa grandi anche così».

Che gara imposterà al ritorno? «Beh, semplice. Una gara per vincere 2-0. Ma non credo che loro siano tanto d’accordo».

D’altronde in attacco loro un gol lo fanno sempre… «Infatti. Una rete prima o poi riescono a farlo. Però se giocheremo al massimo potrebbe anche succedere qualcosa di straordinario. D’altronde anche se avessimo giocato al massimo al Bernabeu, le cose sarebbe potute finire diversamente».

I tifosi avranno un ruolo importante? «Come sempre. Anche questa sera (ieri, ndr) sono stati straordinari. Il San Paolo sarà un inferno e noi giocheremo una gara che aiuterà il pubblico ad entusiasmarsi ancora di più». 

Fonte: Il Mattino

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