La dea Cibeles farebbe bene a coprirsi gli occhi. Se solo potesse e non fosse una dea pietrificata su un carro trainato da leoni, in una piazza di Madrid vicino al Prado. Dovebbe farlo perché in queste ultimi due giorni sono molti di più i tifosi del Napoli che hanno deciso di farsi immortalare al suo cospetto che quelli del Madrid. È una specie di profanazione, perché qui i tifosi del Real festeggiano tutto ciò che c’è da festeggiare proprio in questo posto straordinario. La Guardia Civil è ovunque, controlla gli angoli della capitale con grande discrezione: non teme scontri in queste ore, semmai nell’immediata vigilia della partita e in prossimità dello stadio. I napoletani spuntano ovunque: oggi partono sei charter da Capodichino, ma almeno in tremila sono già in città, confusi tra la Puerta de Alcalà e il Palacio de Oriente. «Mi auguro che i napoletani facciano i bravi, che non rovinino la città con cartacce e non si picchino. C’è amicizia tra noi», l’invito della sindaca Manuela Carmena. Intanto, al Real Madrid sono arrivate segnalazioni su napoletani in possesso di biglietti falsi ed ecco perché ieri sera il club azzurro ha emesso un comunicato: «La Ssc Napoli informa i propri tifosi di aver ricevuto comunicazione dal Real Madrid che tutti i biglietti del settore ospiti saranno sottoposti ad un controllo sulla originalità del tagliando mediante lettura del bar code. Il controllo avverrà al primo accesso allo stadio Bernabeu. Invitiamo, pertanto, i tifosi ad attenersi ai previsti controlli e di collaborare con le forze dell’ordine e con gli stewart». È un pomeriggio di fine inverno, l’aria è più pulita che mai. Ma Madrid, per l’abbondante avamposto di supporters azzurri, è soprattutto lo stadio più stadio del mondo. La catasta di mattoni, cemento e cristallo che non prevede un centimetro quadrato senza gloria né memoria, è il luogo perfetto per la perfettissima partita. Si chiama Santiago Bernabeu, come il presidente del Real che vinse tutto, aiutato da Puskas e secondo molti anche dal generalissimo Franco. Questa è soprattutto la casa dell’Italia mundial, la tana di Paolo Rossi e del Tardelli urlante, di Pertini che saluta e di Zoff con le sue mani a tenaglia sulla Coppa. Il museo del Bernabeu, preso d’assalto ieri dai tifosi napoletani, è il terzo più visitato della capitale spagnola dopo il Reina Sofia e il Prado. In centocinquanta attendono la comitiva azzurra nel quartier generale di Mirasierra. Insigne si fa fotografare a bordo campo, lui non ha resistito all’idea di poter venire a sentire l’odore dell’erba dello stadio madrileno. È una festa ovunque, nella serata madrilena: i pub e i ristoranti sono pieni di napoletani. Oggi l’esodo si completerà e arriverà il resto dei diecimila tifosi attesi in città. Ad attenderli duemila poliziotti. I controlli saranno serrati e ancora le forze locali avvertono: «I tifosi napoletani verranno allontanati dai settori destinati a quelli del Real».
Fonte: Il Mattino