Da Dimaro De Laurentiis: “Sarri resta con noi! Higuain? «Il meglio l’ha dato»”

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In “Diretta” da Dimaro il presidente ha parlato a vari media:

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Domani sarà un altro giorno, in cui ci si perderà nell’orizzonte infinito d’una favola: ma prima d’entrare a Madrid, decollando dal Trentino, varrà la pena starsene inchiodati con gli occhi sulla realtà, godendo ciò che si ha: «La Juventus è veramente uno squadrone, ha fame e forse ha più cattiveria di noi, che però siamo in agguato: perché per lo scudetto io ci credo sempre». 

Il futuro è uno slalom a cielo aperto, ondeggiando tra le stelle: Napoli-Genoa è l’ouverture d’una settimana principesca e quando poi nelle tenebre del «Santiago Bernabeu» s’urlerà «the Champions» e verranno i brividi, De Laurentiis aspetterà che qualcosa accada. «Ci sarà Maradona, che arriverà direttamente da Dubai; e sarà, quella, un’emozione per i nostri tifosi, una serata speciale, nella quale sapremo dire la nostra, perché va dato atto a Sarri di aver creato un gioco che viene considerato unico in Europa. Ed allora se i ragazzi saranno consapevoli delle proprie capacità, se non concederemo ripartenze, allora finirà per esser una sfida alla pari». 

E’ un romanzo e c’è da smarrirsi, ritrovandosi incantati nella Bellezza d’una incognità, ch’è il destino: il Genoa stasera, Madrid per mercoledì, poi la sequenza eccitante d’un febbraio-marzo che conterrà l’estasi ed il tormento, racchiusi nelle sfide alla Juventus, alla Roma, ancora al Real, la dimensione da sogno nella quale De Laurentiis s’immerge coccolandosi Sarri. «Ha un contratto con noi di quattro anni ed io sono monogamo, tant’è vero che da quasi cinquant’anni sto con mia moglie. Ma gli scazzi ci devono stare, sono il pepe ed il sale d’un rapporto: solo che ogni volta che esprimo un’opinione, vengo sistemato in contrapposizione con qualcuno. Ma non è così. Per me il nostro prossimo è Sarri».

Il calcio, fuori dal campo, sarebbe anche altro, un’idea sovrapposta all’altra, per migliorarlo ovunque, nel management, nelle figure, in un’organizzazione moderna da ricostruire. «Veltroni mi sarebbe piaciuto, perché è un grande competente, e non avrei avuto nulla in contrario, anzi. E per quanto riguarda la Lega, sarebbe auspicabile trasferirla a Roma, dove ha sede il Coni». Ma il calcio, rinchiuso in quel rettangolo, è una sfida invitante tra Galassie così distanti, economicamente, eppure anche così vicine: «La Juve è sempre la Juve, ha uno squadrone, un signor allenatore: scendono sempre in campo incavolati, lo fa per menare, lo dico metaforicamente, perché mena non a cazzotti ma con il pallone. Quanto a Higuain, ripeto: gli avevo fatto un’offerta più vantaggiosa di altre, ma comunque credo che il meglio di sé l’abbia già dato con Sarri. I bianconeri hanno un gioco più fisico, diverso da quello di Maurizio, un esteta del calcio, e che condivido appieno».  

Fonte: CdS

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