Contro i “gemellati” del Genoa Sarri propone un nuovo attacco
Viene naturale tuffarsi su Leonardo Pavoletti, il grande ex costretto a una serata speciale, nella quale non ci si potrà abbandonare ai sentimenti: Insigne a destra, Mertens a sinistra e un centravanti vecchia maniera che stia nel mezzo, che vada a prendersi i cross di Ghoulam e quelli di Maggio, che sfrutti la manovra in ampiezza che poi si chiude con il traversone. E’ già accaduto, con la Fiorentina in coppa Italia dall’inizio, ma con lo Spezia e con il Palermo a partita in corso, e sono rimaste perplessità: però Pavoletti aveva appena fatto in tempo a sottoporsi al «tagliando» e tatticamente stava entrando nel Napoli. Ora è una opzione assai più concreta, non una semplice tentazione. E il primo trentatré per cento è chiaramente suo.
Viene anche spontaneo lanciarsi su Giaccherini a destra, per non alterare i contenuti d’una squadra che sa già come muoversi, e anche per garantirsi un uomo che abbia in sé una discreta vocazione difensiva, ciò che serve per riuscire a equilibrarsi in fase di non possesso. E poi Giak ha esperienza internazionale, ha sei mesi abbondanti all’interno dello spogliatoio e dunque dei meccanismi e comunque «vede» la porta, come dimostrato contro lo Spezia, con una girata strappapplausi. Un altro trentatré per cento gli appartiene.
E’ una semplice suggestione, perché pare complicato sospettare che possa toccare, sin dall’inizio, a Milik, che appena sabato sera ha riassaporato il clima della partita, guardando dalla panchina la sfida con il Bologna. Milik s’è infortunato l’8 ottobre, è entrato in sala operatoria il 10 e ha poi dovuto affrontare, e lui l’ha fatto con determinazione e con pazienza, il tour della rieducazione: sta meglio, quasi bene, ma in casi del genere si fa ricorso alla gradualità. L’ultimo trentatré per cento, però sa quasi di concessione.
In questo giochino delle percentuali, viste le tendenze di Sarri a nascondere indizi in maniera tale da poter tenere tutti ma proprio tutti sulla corda, l’1% rimane per una possibilità remota su Zielinski a destra (l’ha fatto a Bologna, ma quello era 4-4-1), un talento autentico che ha piede, versatilità, è stato trequartista in passato, prima di scoprire con Sarri di essere mediano, mezzala, un fine dicitore.
Fonte: Cds Campania