Le ultime due scommesse azzurre: Zerbin e Leandrinho
Il mercato ha nuove frontiere, o forse non ne ha neanche più una: Leandro Henrique do Nascimento, ormai amichevolmente Leandrinho (18), arriva dal Brasiliano e Andrew Delly Marie-Sainte (19), persino dalla Martinica (ma passando da Prato), conosceranno questo universo così elitario, quasi imbarazzante, e proveranno a conquistarlo con coraggio e però anche con il talento. Eccolo qua il calcio del Terzo Millennio è in Giuseppe Guadagni, anno di nascita 2001, è ancora un giovincello: il Napoli l’ha acquistato dalla Paganese, lascerà che il tempo, un galantuomo, sveli la verità.
Il mercato è ampio ma è anche «altro»: è uno sguardo da lanciare ovunque, pure in quello che viene ritenuto il «sottobosco» del calcio; è un ponte enorme da spalancare sul futuro; è un’idea da lanciare lì, come seme nel terreno, aspettando che germogli qualcosa e dia un senso. Il mercato di gennaio è (pure) Alessio Zerbin, capelli al vento, come i pensieri che s’accavallano adesso ch’è arrivata persino, caldissima, la convocazione nell’Under 18 per l’amichevole con la Francia dell’8 febbraio a Clairefontaine: dal Gozzano alla piccola Italia, e non è mica un sogno. Zerbin è la sintesi del Progetto, la voglia di fare un calcio diverso, di andare a scovare il talento in provincia, giocando d’anticipo: sono scommesse, prive d’azzardo, coltivate nelle tenebre in cui si è rifugiato Cristiano Giuntoli, con il suo staff, che per mesi è andato a seguire – o ha lasciato che ci andasse qualcuno – per capire come e quanto quel puledro potesse contagiarlo; e c’è voluto poco, il tempo necessario per sviluppargli idealmente un percorso tattico e sospettare che dietro quel tornante offensivo si potesse persino nascondere un centrocampista-incursore, per spingersi a chiuderla. Zerbin è rimasto a Napoli, niente Carpi, niente prestiti, niente partnership: meglio osservarlo da vicino, lasciargli annusare l’aria di Castel Volturno, fargli assorbire qualche seduta con la prima squadra per poterne afferrare i progressi o le eventuali difficoltà in diretta. A quell’età, è indispensabile la pazienza.
Fonte: CdS