Michele Pazienza, da doppio ex, sentirà in maniera particolare il match del Dall’Ara di sabato…
Più Napoli che Bologna, dunque? «Direi proprio di sì. Napoli m’è rimasta dentro, lì ho reso più che altrove ed ho toccato il punto più alto di un’intera carriera».
Che continua nel Manfredonia, giusto? «Sì, certo, il vizio non l’ho ancora perso. Continua a piacermi moltissimo quella particolare atmosfera che si respira sul campo».
Si avvicina Bologna-Napoli, che sensazioni ha? «E’ tutto in mano, anzi nei piedi degli azzurri: non devono assolutamente commettere l’errore di sottovalutare una squadra che sulla carta appare inferiore. Ho idea che possano subito rialzarsi dopo la battuta d’arresto col Palermo».
Col Napoli dunque un feeling particolare. «Non è stato amore a prima vista, ma poi è sbocciato in una maniera dirompente. Quando i tifosi hanno realizzato che davo tutto me stesso per la maglia, che uscivo sempre stremato dal campo, mi hanno accolto con quel calore che li contraddistingue. Come hanno fatto ad esempio con Blasi ed altri centrocampisti con le mie caratteristiche. Quelle di rottura del gioco altrui, principalmente. Napoli ti fa sentire grosse pressioni ma ti dà anche enormi motivazioni».
Restando in tema “centrocampisti”, quale degli attuali le si avvicina maggiormente? «Per caratteristiche non v’è dubbio che possa essere Diawara. Io però per arrivare ai massimi livelli ho dovuto studiare ed impegnarmi sempre a fondo, ma lui per me è una vera forza della natura. L’intero centrocampo azzurro è una forza della natura: il Napoli ha una rosa completa in ogni settore e gioca un calcio altamente spettacolare».