Il Mattino – C. Lucarelli: “Pavoletti? Con il tempo saprà conquistare il San Paolo”

L'ex bomber azzurro: "Con il Palermo, la classica gara stregata"

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Cristiano Lucarelli, in un’intervista a “il Mattino”, ex attaccante, ha toccato parecchie tappe e squadre in carriera. Compreso il Napoli, dove vinse la Coppa Italia quando in panchina era seduto Mazzarri, livornese come lui. Oggi fa l’allenatore ed è alla guida del Messina in Lega Pro. Non smette di seguire e di informarsi sugli azzurri, la sua seconda squadra dopo il Livorno, naturalmente. La difesa se non fa acqua poco ci manca. E l’attacco inizia a stentare, pur restando il primo del campionato. «Sono sempre esistite partite stregate e sempre esisteranno. Senza i miracoli a ripetizione del portiere, il Napoli avrebbe potuto farne quattro o cinque al Palermo». Il dibattito è stato aperto dalle osservazioni di Sarri: tra Pavoletti e Milik l’allenatore preferisce i tre piccoletti. «In questa fase della stagione non si possono disconoscere il lavoro e il contributo di gol che hanno garantito Mertens, Insigne e Callejon. È chiaro che senza un punto di riferimento, le giocate offensive risultano imprevedibili e difficili da interpretare per gli avversari. Se il tecnico è contento di questi tre, è giusto che continui così senza lasciarsi condizionare da fattori esterni».

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Cosa accadrà con Milik quando il polacco sarà arruolabile? Questione di settimane, pare. «Ho avuto lo stesso tipo di infortunio. Tornai in gruppo settanta giorni dopo l’intervento e dopo novanta ero in campo. I primi appuntamenti sono i più complicati da gestire perché si viaggia con la paura del contraccolpo: ricordate la ricaduta di Del Piero? Il sostegno dell’ambiente sarà fondamentale: guai ad aspettarsi subito gol e prestazioni memorabili».

Pavoletti fa fatica, in due partite non ha lasciato tracce di sé. «È un bel livornese, uno sempre pronto a gettarsi nel fuoco. Con lui mi sono allenato quando Leo giocava nell’Armando Picchi. Volevo portarlo con me al Parma, poi prese la strada di Sassuolo, però lo conosco abbastanza bene per garantire sulle sue qualità. Fa valere molto il fisico, ha una discreta tecnica e non mi risulta abbia problemi di inserimento ambientale, tutto sommato tra Livorno e Napoli esistono parecchie somiglianze. Va aspettato, è reduce da due mesi di stop forzato e ha bisogno di mettere altri minuti e altra benzina nelle gambe».

Intanto nessuno tiene il passo della Juventus. «Si sapeva che avrebbe dominato, il valore della formazione bianconera è fuori discussione. Per essere al passo di Allegri bisogna viaggiare a mille, mentre Roma e Napoli ogni tanto si concedono qualche pausa».

Il bello deve ancora venire, Napoli e Juventus tra un mese si incroceranno per tre volte. Memorabile quel discorso di Lucarelli fatto ai compagni di squadra negli spogliatoi dell’Olimpico. «Vidi i ragazzi un po’ emozionati, allora mi misi al centro e feci un piccolo discorso. Non so se servì però portammo noi a casa la Coppa Italia».

La Redazione

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