L’ eccellenza italiana. La squadra di Sarri: tecnica, risultati, uomini
La risposta secca e immediata della Juve (e della Roma) non toglie al Napoli la grandezza della sua prima mezz’ora di San Siro. E non rimpicciolisce neppure quello che Sarri ha chiamato «un piccolo salto di qualità», individuato nella sofferenza di sessanta durissimi minuti combattuti in mezzo al furore milanista. Premesso che per noi il salto di qualità del Napoli, se così va definito, è da rintracciare in quella splendida mezz’ora di stradominio tecnico e tattico più che nella seconda parte della gara, molto (troppo) difensiva e piena di errori, è un fatto che questa squadra possa e debba sentirsi ancora in corsa per lo scudetto. Si devono giocare tutti gli scontri diretti e la Juve disputerà quelli più importanti, contro le sue prime inseguitrici, all’Olimpico e al San Paolo. Già questo può rendere legittime le speranze, ma c’è di più.
A Milano, con quei 30 minuti spaziali, il Napoli ha proseguito la sua serie positiva, sono 10 giornate che non perde e la continuità dei risultati è maturata nella continuità del gioco. C’è un altro dato che indica la forza d’impatto della squadra di Sarri: ha segnato più di tutte le altre nei primi 30′ di ogni partita, 12 gol. Parte, attacca, segna. Ha giocatori che stanno volando, come i tre dell’attacco. Mertens, per dare un’idea, ha partecipato a 11 reti (con 9 gol e 2 assist) nelle ultime 6 gare. Infine, la spinta decisiva: l’uomo che a inizio stagione aveva trascinato la sua nuova squadra in campionato e in Champions sta per tornare. Milik è quasi pronto, gli manca poco per riprendere il posto al centro dell’attacco azzurro. E’ vero che anche la Roma rimetterà presto quella furia di Salah al centro del suo gioco, ma l’assenza di Milik è stata più lunga e più pesante dell’egiziano. Insomma, a Napoli sognare è doveroso, crederci pure.
Fonte: cds