Il Napoli deve provare a rincorrere il primo posto? Sì, senza dubbio. Per diversi motivi e soprattutto perchè, con un Insigne così, è obbligato a farlo. Lorenzo sempre più magnifico: passaggi assist e gol d’autore. Ad un certo punto ha visto Donnarumma fuori dall’area di rigore. Ha alzato lo sguardo e lì in mezzo gli è passato quel filo di follia che separa i giocatori normali dai giocatori geniali. Insigne era a metà campo e ha mirato la porta, la palla è finita poco oltre la traversa. Lorenzo ha finito la partita di San Siro con la fascia di capitano al braccio, ereditata da Hamsik, eppure non si è mai sentito dentro il Napoli come dovrebbe sentirsi un napoletano. La gente se ne innamora e subito se ne disamora. Ha un rapporto strano, fantastico e conflittuale, con Napoli e col Napoli. Anche nel quartetto di attaccanti (prima dell’infortunio di Milik) era considerato il quarto. Ora però qualcosa sta cambiando, Insigne è sempre più dentro all’idea del calcio di Sarri, sempre più responsabile di un progetto di fede oltre che di calcio. Ci sono dei dati in questo campionato che scuotono il suo talento. Per esempio è uno dei tre napoletani ad aver completato più passaggi nella metà campo avversaria: Hamsik è a 1.104, Insigne a 802 e Jorginho a 696. L’aspetto importante, per il Napoli, è che questi tre giocatori sono anche i primi tre di tutta la Serie A. Passaggi giusti, assist (ne ha fatti 3) e gol (è a quota 6). Con questo Insigne, le speranze aumentano. (CdS)
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