Il Pipita non c’è più, il Napoli lo ha presto dimenticato. Gli azzurri già con più gol
La gioiosa macchina infernale ha ricominciato in fretta ad esibire il meglio del proprio patrimonio tecnico, ha cicatrizzato la ferita attraverso gli interventi prodigiosi ed a raffica di Arkadiusz Milik e poi, quando la sorte ha deciso di intervenire ancora, e maldestramente, ha riscoperto all’interno del proprio copione (il 4-3-3), soluzioni alternative: c’è vita su Mertens, perché la svolta comincia proprio nel momento in cui il belga si impossessa del ruolo e dei movimenti e stordisce chiunque, forse anche se stesso, con triplette e poker e, statisticamente. Il Napoli dell’ultimo mese fa paura: diciotto reti in cinque partite, in cui abbondare è divenuto semplice, meccanico, quasi naturale. E a quarantacinque gol, alla ventesima giornata, neanche quella squadra capace di abbattere qualsiasi primato con el Pipita, né le due di Rafa Benitez, che pure alla fine arrivarono a centoquattro. E’ un meccanismo perfidamente perfetto, che ha mandato in porta tredici protagonisti diversi, che ha scoperto il contributo netto dei difensori centrali (ci sono riusciti tutti, tranne Albiol) e se riuscire a sommergere quel record, forse sarà esclusivamente «colpa» della qualità degli avversari di Champions, nettamente superiore alla consistenza delle antagoniste d’Europa League dell’anno scorso. Fonte: corrsport