Jorginho o Diawara? La bilancia pende un po’ da una parte e un po’ dall’altra. Ma lui, Jorginho, non sembra curarsene più di tanto. «Non sono tanto importanti Jorginho o Diawara, ma la cosa che più conta è che il Napoli riesca a giocare come si deve, a esprimere il giusto calcio»: così l’italo-brasiliano ai microfoni di radio Kiss Kiss Napoli, con la consueta spontaneità e semplicità. Colpito dalla visita a sorpresa di Maradona, gli brillano gli occhi nel rievocare quei momenti. «Non potevo non farmi una foto con lui, un personaggio del genere non è che ti capiti davanti tutti i giorni. E’ stata un’emozione davvero unica, una giornata indimenticabile, perché lui ha scritto la storia del calcio napoletano ma anche quella mondiale. Una visita speciale, tanto che Sarri, mai visto così emozionato, ha interrotto l’allenamento. Cosa mai successa. Abbiamo chiesto a Diego di venire più spesso a trovarci, lui ci ha regalato delle belle parole per caricarci in vista della sfida con il Milan. Maradona verrà con noi a Madrid? Magari, perché ovunque vada, porta sempre un qualcosa in più. E’ stata una parentesi speciale, ma adesso noi dobbiamo pensare solo alla prossima partita». Poi, il campo, il Milan. «Non sarà assolutamente una partita semplice. Si tratta di una squadra molto ben organizzata, che in casa ha qualcosa in più. Dal canto nostro, dobbiamo cercare di non commettere errori per batterli, dobbiamo abituarci a vincere sempre, anche in stadi così belli e importanti come quello di San Siro». Dal Milan il pensiero poi corre inevitabilmente alla Juve. «Noi adesso non dobbiamo pensarci. Non dobbiamo fare altro che caricarci da soli, badando solo a noi stessi, cercando di restare sempre molto concentrati. E’ un campionato molto bello ed equilibrato, con ancora tutto in gioco: manca un girone e la corsa perciò è lunga…». Infine, il bisogno del sostegno: «Noi non vogliamo mollare niente. Quello con la Fiorentina sarà un match importante, c’è in palio un trofeo e abbiamo bisogno di uno stadio pieno, della carica che ci trasmettono i tifosi». A loro si rivolge poi con un accorato appello: «Chiedo il vostro aiuto e sostegno. C’è bisogno di voi per caricarci ogni partita, noi scenderemo in campo con la voglia di vincere sempre».
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