CdS – Pace fatta tra Maradona e Ferlaino
Diego guarda giù, in platea, e sorride. «In mezzo a tanti campioni, a tanti amici, mi sento a casa». Dai ragazzi dell’82, Oriali, Antognoni, Tardelli e Paolo Rossi, le ha prese quel giorno al Sarrià, ma otto anni dopo, a Napoli, si è rifatto con gli interessi. E in una delle prime file c’è Beppe Bergomi, il capitano di quell’Italia eliminata dall’Argentina in semifinale al San Paolo. «Diego quella sera ci fece piangere e per me è una ferita ancora aperta», ha ricordato poco prima lo Zio. Maradona torna sul presente: «Il Napoli di Sarri mi piace. Peccato che la Juve sia così forte. Però la vittoria della Fiorentina è stata importante per il campionato, lo ha riaperto». La cerimonia è presentata da Ilaria D’Amico e quando a Diego chiedono di Buffon, gli viene ancora più facile rispondere con una verità: «E’ stato ed è il portiere più forte». E’ il sindaco di Firenze, Dario Nardella, napoletano di nascita, a premiarlo e a ricordare la sua vecchia città dipinta d’azzurro nei giorni dello scudetto. «Anche casa mia era tutta azzurra», dice Diego, che per il Museo del calcio di Coverciano porta in dote la maglia dell’Argentina col numero 10. Ferlaino lo applaude e dice speranzoso: «Ora a Napoli manca solo lo scudetto e per vincerlo ci vogliono un po’ di fortuna e tanta bravura. La bravura c’è già. Speriamo che sia l’anno buono. Il Napoli di Sarri gioca il miglior calcio d’Europa. Cosa succederà in questo mercato? Niente, il Napoli non farà acquisti perché questo è un mercato povero. Consigli a De Laurentiis? Non ne ha bisogno». Poi l’abbraccio con Diego. «A Napoli tutti i tifosi gli vogliono bene ed io per primo». C’eravamo tanto amati, poi tanto odiati, ora di nuovo tanto amati.
Fonte: C dS