Alessandro Montano – José Maria Callejón: essere importante
«Il calcio è l’arte di comprimere la storia universale in novanta minuti».
Bellissime e sacrosantissime parole. Non mie – magari! – ma dell’irlandese George Bernard Shaw, scrittore e drammaturgo di inizio ‘900. Ecco, forse però Shaw non ha mai visto giocare José Maria Callejón. Perché sarà pur vero che il gioco del calcio è composto da tantissime cose, ma quelle davvero fondamentali sono poche e queste l’esterno del Napoli le sa fare tutte e per giunta molto, molto bene.
Insomma, essere importante. Se mi chiedessero di riassumere José Maria Callejón probabilmente mi rimetterei solamente a questi due vocaboli. Un giocatore dotato di una semplicità, ma allo stesso tempo di una profondità di repertorio pazzesca. Un’ala destra di fatica, di tecnica, di tattica, di tutto. Callejón è una delle armi più importanti di questo Napoli, sin da quando il connazionale Benitez decise di portarlo con sé all’ombra del Vesuvio. E diciamocela tutta: arrivare al San Paolo e vestire la maglia numero sette, proprio la stagione successiva alla partenza di Edinson Cavani, non è affatto da tutti.
I gol non gli sono mai mancati, gli assist nemmeno. Alla sosta natalizia il suo tabellino stagionale è di 8 marcature e 10 passaggi vincenti. Un elemento imprescindibile all’interno di un sistema offensivo spettacolare come quello del Napoli. Già, perché le qualità di Insigne e Mertens saranno anche cristalline, ma l’equilibrio che riesce a dare lo spagnolo è merce assai rara e questo Maurizio Sarri lo sa. Senza il sacrificio e la duttilità del numero sette azzurro, il banco rischia spesso di saltare. Insomma, da Benitez al tecnico di Figline, Callejón è uno dei giocatori meno sostituiti di questo Napoli, a certificare la sua fondamentale importanza all’interno del gruppo.
In un campionato tattico e metodico come quello italiano, avere sul proprio scacchiere una pedina come quella di Callejón può rivelarsi un vantaggio a dir poco cruciale. I movimenti e le doti atletiche e psicologiche dello spagnolo sono strumenti di gioco preziosissimi. Prima ancora degli assist di Insigne, prima ancora dei gol di Milik o Mertens, gli azzurri non possono far assolutamente a meno dell’efficacia e della concretezza dell’ex Real Madrid. Già, perché nel calcio le giocate non vanno contate, ma pesate e quelle di Callejón valgono a peso d’oro. E poi quei tagli praticamente immarcabili, che quando serviti diventano sentenze.
Certamente l’importanza di Callejón non la scopriamo adesso. Di questa ne era a conoscenza anche José Mourinho, che già nel suo Real Madrid apprezzava l’intelligenza e la duttilità dello spagnolo, soprattutto nelle partite importanti. Perché non dimentichiamolo mai: un giocatore così smaliziato e sportivamente diabolico come Callejón è sempre meglio averlo con che contro.
E ora proprio quei blancos che lo hanno prima formato e poi lanciato, saranno gli avversari da battere nelle prossime notti europee: l’ironico destino disegnato dagli Dei del Calcio.
Ad ogni modo, il 2017 si preannuncia un anno importante e pieno zeppo di opportunità per questo Napoli e avere un Callejón al 110% sarà fondamentale. Nelle partite cruciali, quelle dove il pallone tende a pesare un po’ di più, serviranno la sua concretezza, la sua efficacia, la sua qualità. E non temete: potessi scommettere un euro, sono sicuro che José Maria Callejón si farà trovare pronto, come sempre.
a cura di Alessandro Montano