CdS – La rivoluzione è annunciata, si cambia e tanto. La Coppa Italia è valvola di sfogo
La rivoluzione è annunciata, persino prevedibile, perché la Coppa Italia è valvola di sfogo, è test ma rimane un obiettivo da coltivare: un anno fa, contro Verona e Inter, Reina le giocò entrambe, e il precedente avrebbe indotto a pensare che ciò potesse accadere ancora. Ma nella rotazione massiccia sulla linea difensiva, rientra anche Albiol – per Sarri il signore della difesa – e dunque Rafael aspetta fiducioso, con il 51% di possibilità di esserci da titolare, a due circa dalla sua ultima apparizione (Palermo, 13 febbraio 2015). Il resto si intuisce: Si dovrebbe fermare Hysaj, che contro la Samp s’è portato appresso i postumi della influenza, mentre a sinistra verrà chiesto a Strinic di spingere ancora; e in mezzo, al fianco di Albiol, prove tecniche di movimento per Maksimovic.
La tentazione più forte: fermare Hamsik. Però la prossima settimana (dopo la sfida con il Pescara) non ci saranno appuntamenti e dunque Sarri avrà modo per far recuperare i suoi: la rinuncia al capitano è sistematicamente dolorosa (e infatti: nessuna assenza, una sola panchina per lui), dunque è fondato il sospetto che anche stavolta il punto di riferimento del settore sia lui, intorno al quale ruoteranno poi le altre soluzioni, quella di Diawara in regia (per Jorginho), quella di Zielinski intermedio di destra (per Allan). Centrocampo tecnico, ma anche muscolare, e con Rog (se proprio non dovesse cominciarla lui) pronto ad entrare a partita in corso, per continuare nel suo processo di inserimento.
.Il resto è di complicata interpretazione, perché qualcosa s’è intravisto ma non basta a trasformare l’indicazione in certezza: però Giaccherini, nel tridente c’è entrato ieri pomeriggio e magari finirà per esserci pure stamani, con la rifinitura che toglierà a Sarri qualsiasi dubbio, eventualmente ne siano rimasti. La sfida in famiglia qualcosina trasmette e Giak ha provato a destra, con Gabbiadini in mezzo, con Insigne a sinistra. Il sistema ha bisogno di equilibrio e Callejon, che non ne salta una ormai da tre anni, è l’uomo che offre maggiori sicurezza: il ballottaggio è comunque nei fatti, ma vive pure con Insigne.
Ventidue convocati, non c’è Roberto Insigne, non c’è Chiriches, che va “tutelato”, non c’è neanche Mertens (ovviamente), perché è squalificato come Sarri, e per entrambi è l’eredità del match con l’Inter del gennaio scorso; ci sono due ragazzi, che la vivranno con emozione: Lasicki ha già vissuto il brivido del San Paolo e delle partite ripetutamente, mentre Milanese, diciotto anni (testimoniati dalla maglia numero 98, scelta per l’occasione) fa il proprio debutto in quello stadio che chiunque sogna. E per un Primavera una notte così non si dimenticherà in fretta.
Fonte: CdS