Marco Prestisimone – “Diawara-Jorginho, la diga per tutte le occasioni”
Quando in estate Giuntoli ha strappato Diawara ad alcuni dei più grandi club europei (il Bayern Monaco era forte su di lui, Ancelotti ne è tutt’ora innamorato), in pochi credevano che il classe ’97 avrebbe preso in pochi mesi le chiavi del centrocampo del Napoli. Dopo il classico periodo di adattamento iniziale, che il lavoro meticoloso sui dettagli di Sarri rende ancora più lungo del solito (per informazioni chiedere a Rog!), il guineano è entrato in pianta stabile nell’undici del tecnico di Figline Valdarno, che infatti l’ha schierato il tutti i match più importanti di questa metà stagione. Juventus, Inter, Benfica: tre sfide delicatissime nelle quali Sarri non è riuscito a rinunciare a Diawara, nonostante Jorginho fosse stato uni dei principali artefici della favolosa annata azzurra. Ma siamo sicuri che l’italo brasiliano possa essere accantonato? Partiamo da una considerazione: in tutte le grandi squadre esistono dei dualismi, che si trascinano anche per stagioni intere, e che spesso stimolano i protagonisti a dare di più per poter giocare la domenica. Detto ciò, bisogna tornare al tema tattico: Diawara è giovanissimo, ma con una personalità impressionante, ed è riuscito a donare alla mediana del Napoli quel dinamismo e quella fase di interdizione che Jorginho sì ha fatto bene, ma che è sicuramente meno nelle sue corde rispetto all’ex Bologna e San Marino. Dal canto suo, Jorginho conosce ormai a meraviglia le idee di Sarri, tanto da esser riuscito a “rubare” il posto a Valdifiori, nell’anno del suo arrivo, costringendolo addirittura a prendere il treno direzione Torino. Ed è proprio col Torino, nel 5-3 del San Paolo, che siamo tornati ad ammirare le qualità dell’italo-brasiliano: precisione nei passaggi corti e crescita in quelli lunghi, oltre alla sua capacità di comandare il gioco quando il Napoli ha in mano il pallino di gioco.
Proprio queste diverse caratteristiche dei due calciatori devono necessariamente diventare una risorsa per il Napoli, con la possibilità di alternarli in base all’avversario e alle qualità che richiede il piano gara: in Champions League nella sfida magica contro il Real Madrid, ci sarà bisogno di tanta corsa perché gli azzurri dovranno spesso difendersi contro i galacticos e per questo verosimilmente vedremo in campo Diawara; in campionato, nelle gare, specialmente casalinghe, nel quale il Napoli dovrà comandare il gioco, vedremo Jorginho. Due uomini, due personalità e due modi diversi di proporre calcio. Una risorsa unica per il Napoli che verrà.
A cura di Marco Prestisimone