A volte Lorenso Insigne e Maurizio Sarri, sembrano davvero padre e figlio che discutono per un capriccio da parte della prole…
A Firenze, però, è stato bello, anzi bellissimo, scoprire che dopo l’Olimpico di Roma e san Siro, anche il Franchi poteva cadere ai piedi di uno scignizzo, stordito da quell’effetto speciale che dai venticinque metri ha trasformato un pallone normale in una diavoleria. Poi, è andata com’è andata, però intanto Insigne ha rifatto pace con se stesso, ha segnato la sua quinta rete nelle ultime sei partite, s’è concesso di avvicinare con un passo piccolo e però deciso la doppia cifra che l’ingolosisce ed ha colto ancora, tangibilmente, la stima di Sarri, che prima lo rimprovera (perché d’uscire proprio non gli piace: «non rompa….») e poi gli consegna la maglia numero ventiquattro, ma dal fischio d’inizio. (CdS)